Come avevo annunciato qualche giorno fa nel post dedicato a Ezzelino da Romano, il castello di Monselice è un luogo per certi aspetti magico, sia per la sua ineguagliabile bellezza che per la bellezza dei luoghi che lo circondano,come anche per la storia che nasconde, che lo portano a essere uno dei più belli di tutto il Veneto e non solo.
Il complesso, sorto sui resti dell’antico castello di Monselice, fortilizio longobardo probabilmente nell’XI secolo, presenta elementi di epoche differenti: fu infatti residenza di Ezzelino da Romano, che costruì il palazzo fra il 1249 e il 1256. Il castello fu poi ampliato dai Carraresi (restano infatti numerosi stemmi sparsi per tutte le stanze del castello) e poi dai Marcello, nobili veneziani, che ne furono proprietari dal secolo XV al 1810.
Particolarmente interessanti sono il cosiddetto “castelletto” con una casa romanica, la torre ezzeliniana del XIII secolo, la parte quattrocentesca della Ca’ Marcello, così chiamata dal nome dei proprietari della struttura dopo la conquista veneziana di Monselice), l’armeria, la cucina medievale e la biblioteca del XVI secolo.
Gli ultimi proprietari, i conti Cini, avviarono a partire dal 1930 un’imponente opera di restauro, riportando la struttura, ora di proprietà della Regione Veneto dal 1989, all’aspetto originario. L’interno ospita una bella raccolta d’arte italiana con mobili, tappeti, arazzi, sculture e dipinti.
Pur nella sua grande bellezza, il castello nasconde però degli interessanti segreti, e il sito fantasmitalia ce li racconta.
Si vede infatti subito che il castello di Monselice presenta un lato assolutamente misterioso e affascinante, e lo si intuisce dando un’occhiata a quanto è possibile ammirare al terzo piano.
A fianco alla prima finestra a sinistra, si nota una striscia verticale dove la stuccatura di calce é caduta in modo tale da lasciare disgregata la muratura. Dietro a questa striscia, si apre all’interno della parete un canale vuoto di cinquanta centimetri per un metro circa, oggi manomesso ed in parte ostruito.
Questo canale si estende fino a raggiungere un sotterraneo (al quale si può accedere mediante la porticina aperta a lato della scala) privo tuttavia di qualunque comunicazione diretta con l’esterno.
Allo stesso modo, altri tre canali identici a quello sopra descritto, finivano nel sotterraneo cieco scorrendo dentro ad un muro di ponente.
Sulla funzione di questi strani elementi si sia discusso e fantasticato moltissimo.
Secondo una corrente di pensiero, il sotterraneo dovrebbe rappresentare un pozzo di un trabocchetto o una “in pace” nella quale i condannati sarebbero stati calati giù per i quattro canali: l’ipotesi, che ricorda i noti “pozzi delle taglie” presenti in numerosissimi castelli medioevali, nei quali mediante una caduta libera al di sopra di lame acuminate trovavano morte orrenda i personaggi scomodi al signore, appare tuttavia difficilmente sostenibile.
Oltre alla inutilità degli accessi, la misura di questi canali é tale che ogni condannato avrebbe potuto lottare disperatamente puntellandosi entro l’alveo delle pareti e discendere in buona sicurezza fino al fondo.
Secondo altri, invece, laggiù si sarebbe fatto bollire la pece da rovesciare sul nemico in corso d’assedio.
Tuttavia, le pareti dei sotterranei sono assolutamente pulite e prive di tracce di affumicatura; inoltre, sarebbe stato assai scomodo calare e recuperare pentole ardenti per così stretti pertugi.
L’ipotesi più verosimile è dunque questa: i canali avrebbero consentito di raggiungere i più alti merli del castello arrampicandosi mediante ramponi di ferro e gradini di pietra (ora spariti ma sussistenti fino a cento anni fa circa).
Ma gli insoliti camminamenti che si diramano entro le mura non sono gli unici elementi a tenere banco.
Da diverso tempo ormai e con una certa insistenza, si va ripetendo che il castello sia munito di una serie di gallerie sotterranee.
L’inizio di una di queste gallerie si apre in cima al colle nel fondo del mastio ed è stato risalito anche di recente per qualche metro finché i detriti non hanno permesso di procedere oltre.
Che qualche via segreta servisse il castello é quasi assodato dal momento che nessuna scala interna collegava i diversi piani. Così in caso di occorrenza entravano in funzione i quattro canali di cui abbiamo parlato poc’anzi, che consentivano la circolazione tra i vari piani dell’edificio e, scendendo fino al sistema sotterraneo, permettevano di uscire all’aperto o di raggiungere altri punti strategici della fortezza. Le modifiche apportate alla struttura originaria ad opera della famiglia Marcello, hanno reso impossibile una completa ispezione di questo articolato sistema ma, dall’esame del terreno si può presumere che il sistema si estendesse per lo meno fino al di sotto della zona fortificata che restava compresa tra la facciata orientale del Palazzo e la cortina attigua. (da http://www.fantasmitalia.it/monselice.htm).
Che il castello sia misterioso lo confermano anche alcune testimonianze che ricordano come il precedente proprietario del castello, conte Cini, spesso non riuscisse ad accedere ad alcune porte dell’antico maniero situate soprattutto nei sotterranei, che si rivelavano inspiegabilmente chiuse. Si dice anche che talvolta avvertisse un senso di gelo alla nuca quando circolava nelle stanze, e che addirittura svenisse a causa di tali fastidi.
Una era la stanza che più gli faceva suggestione: quella del camino, che secondo lui nascondeva qualcosa di oscuro e pericoloso all’interno della cappa.
Il castello di Monselice ha infatti una particolarità: ci sono tre stanze, tutte e tre collegate da un camino della stessa forma arrotondata e con gli stessi colori, a scacchi bianchi e rossi, i colori tipici dello stemma del Carraresi. Nella foto qui di fianco vedete il camino della sala dell’Armeria, del tutto simile nella forma ma non nella decorazione a quello situato nella sala del camino principale, che vedete riprodotto nella foto in alto. (Entrambe le foto sono prese dal sito dibaio.com)
Cosa nasconde quel camino? Alcuni studi sono stati fatti, ma sembra che non ci sia nulla di anomalo nell’edificio. Sembra infatti essere nulla più che una normalissima cappa, e all’interno non nasconde nulla di strano.
Gli elementi più strani e misteriosi si riscontrano invece in alcune sale della parte inferiore dell’antico maniero, in cui ad esempio sono stati rinvenuti dei tratti di muro con angolature sospette, e in certi casi alcuni spazi vuoti sono stati murati, forse a celare qualcosa al loro interno.
Si è pensato che in questi spazi vuoti Ezzelino avesse collocato parte del suo tesoro, anche se si è molto più propensi a credere che gli spazi vuoti servissero da tombe per prigionieri o nemici del tiranno.
D’altra parte, quando alla fine del 1990 è stato restaurato tutto il piano terra del castello, in una porzione del seminterrato sono state rinvenute delle ossa umane, che si trovavano esattamente ai piedi di una specie di stretto cunicolo che dai piani alti del castello terminava nei sotterranei.
Resta invece una voce ancora tutta da confermare quella secondo cui, sempre nei sotterranei del maniero, scorresse un ramo del canale Bisatto, immissario del Bacchiglione, appositamente deviato da Ezzelino per farvi scivolare dentro i cadaveri delle sue vittime.
Cosa nasconde il castello di Monselice?
Il castello nella sua bellezza nasconde ben tre fantasmi: due sono quelli, dolci e pacifici, di una giovane coppia di innamorati. Uno, ben più temibile e e macabro, della terribile e sanguinaria amante di Ezzelino da Romano, Avalda.
…….continua……
Immensa ladyghost!!
Ecco ora aspetto il resto però!
@Nick: ti consiglio una visita al castello, oltretutto in questa stagione è splendido, e poi puoi salire alla Rocca, con una vista sui colli mozzafiato.
@Artemisia: Grazie! Il seguito è in arrivo…tra breve!
@Vibrisse: non smetto 😉
@Fra Moretta: grazie, fb friend! ^__^ seguito in arrivo
Articolo veramente interessante,sono curioso in merito ai tre fantasmi…
..io senza attendere mi informo già per una visita.. ma tu.. non smettere.. continua…
Bellissime le sale del camino..attendo anch’io con ansia il seguito…
Molto bello, attendo gli altri due capitoli. Oltretutto mi hai fatto venire voglia di visitare il Castello.