Esiste un piccolo villaggio in Albania, il cui nome non si ricorda più perchè tanti anni sono passati da quando si sono verificati i fatti di cui parliamo.

Vicino a questo villaggio esisteva una montagna, alle cui pendici sorgeva un castello, abitato da un giovane guerriero, coraggioso e valoroso, amato e rispettato da tutti tranne che dalla sola donna che avrebbe potuto renderlo felice, se solo lo avesse amato.

Oggetto del suo amore era la figlia di un ricco proprietario terriero dei dintorni, che era così bella, si dice, da superare ogni altra ragazza dei dintorni. Ma tanto era bella quanto insensibile.

Il giovane era così innamorato di questa ragazza che decise di chiederla in sposa, ma era tutto inutile: lei non ne voleva assolutamente sapere, e neppure i genitori di lei la convinsero a sposare il giovane guerriero.

A ogni esortazione degli amici, a ogni preghiera dei genitori che volevano convincerla ad accettare la corte del guerriero, a ogni tenerezza del guerriero, lei rispondeva di non essere abbastanza sicura della sincerità dei sentimenti che lui diceva di provare, e quindi non poteva instaurare una relazione che, nelle intenzioni del guerriero, doveva durare tutta una vita.

Il giovane non cessava di pregarla in tutti i modi che lo mettesse alla prova come più lei desiderasse, per convincersi che i sentimenti che lui nutriva per lei erano puri, leali e sinceri.
Finalmente lei si decise: se il giovane fosse riuscito a portare la fanciulla sulla sommità di quella montagna che sovrastava il paese, tenendola sempre tra le braccia e senza mai fermarsi a riposare, allora avrebbe acconsentito a sposarlo.
Il giovane fu subito d’accordo.
Prese tra le braccia la capricciosa fanciulla e, tenendo stretto tra le braccia quel peso che tanto amava, iniziò a salire la montagna.

L’amore gli diede le forze necessarie all’impresa, lo spettacolo della fanciulla amata che gli si aggrappava alle spalle gli facevano dimenticare ogni difficoltà, e così percorsero due terzi del cammino. Ma il peggio doveva ancora venire.
Il sentiero iniziò infatti a farsi via via sempre più ripido, e i suoi passi erano sempre più insicuri.
Il sudore gli scorreva a rivoli sul volto, il cuore gli pulsava forte, sembrava quasi volergli uscire dal petto, il respiro era sempre più affannoso e le gambe iniziavano a vacillare. Lo sguardo gli si annebbiava, ma ciononostante, il giovane continuava a salire la montagna, chiamando a raccolta tutte le sue energie, e finalmente raggiunse la vetta.

Fu allora che le forze lo abbandonarono. La fanciulla gli scivolò dalle braccia, e il giovane crollò ai suoi piedi, mentre il sangue aveva preso a sgorgargli dal petto.

La fanciulla, disperata, si chinò ad abbracciarlo, ma egli poté solo rivolgerle un ultimo guardo carico d’amore e i suoi occhi si chiusero per sempre.
Solo allora lei si rese conto della fedeltà di quel cuore, dell’immenso amore che il giovane provava per lei e di quanto cattiva era stata.

Da allora in poi non volle più vedere nessun altro uomo, e gli uomini non vollero più veder lei.
Vivendo in totale solitudine, la giovane si stabilì sulla sommità della montagna, e trascorse ore intere in silenzio, piangendo sul luogo in cui il suo fedele misconosciuto aveva trovato la morte per causa sua.

Finchè, dopo anni di vano dolore, la morte la ricongiunse finalmente a colui del quale aveva disprezzato e rifiutato l’amore.



NOTE:
Questo è il primo esperimento che fa Liber@discrivere di comporre un post a 4 mani.
Stavolta l’ho scritto col mio amico Klodin, al cui blog rimando per la morale di questa leggenda, raccontata con parole sue…

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14 pensiero su “Cuore di pietra”
  1. Peccato per la sparizione della morale,ma se posso dire la mia,a volte chi pretende troppo dall’altro in amore cade in inganno due volte,1 perchè non si può pretendere che l’altra persona faccia quello che vorremmo noi, 2perchè amare significa anche non chiedere nulla in cambio e donare a piene mani il sentimento.Te lo dico visti i trascorsi,tu sei come quel cavaliere che ama più di se stessa,ma non pensare che la colpa sia tua se le cose vanno male,chi non ti capisce è un farlocco e si accorgerà di quanto ha perso solo quando sarà tardi.Tu devi solo credere di più in te stessa e vedrai che le cose cambiano.e ricorda che chi non ti vuole non ti merita,e chi non ti vuole adesso ti vorrà dopo quando sarà troppo tardi. Guarda avanti e non voltarti mai! :*

  2. ecco l’hanno già detto! 🙂
    Ho pensato immediatamente a ”La ballata dell’amore cieco ” di De Andrè!
    Comunque…raccontata divinamente 🙂

  3. @Luigi: già, ma a volte le persone sembrano fatte apposta per suscitare sentimenti di distacco. Cn certi indecisi nn si può far altro che allontanarsi!

    @Angie: grazie cara! Il distacco fa smpr soffire, poi qnd a staccarsi è la persona amata è ancora peggio,dilaninante direi.

    @Melinda: grazie!

    @Lorenzo:Grazie, ho visto 😉

    @Klodin: vero, diamo a Klod ciò che è di Klod…grazie fratellino ti adoro! :*****

  4. Complimenti, mi è piaciuta molto ed anche a me, come ad Occhio, ha ricordato la canzone di De André.
    Come primo esperimento a 4 mani direi che è più che riuscito 🙂

  5. Mi ha ricordato La ballata dell’amore cieco di De André!
    Concordo anche sulla morale letta sul blog di Klodin: certe volte si pretendono cose e gesti perché si ha una propria concezione dell’amore non necessariamente più intensa, che magari l’altro non condivide, ed il risultato è di far allontanare la persona che davvero innamorata.

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