Nell’ultimo post dedicato ai segnali che in qualche modo, secondo le credenze popolari, preannunciano la morte, avevo accennato alla Bara, e avevo dato una duplice distinzione del fenomeno, spiegando cioè che si può intendere sia la processione, sia l’oggetto in se stesso.
E oggi parliamo proprio dell’oggetto.
Si sa già molto bene che sognare la bara, o una barca che naviga (che simboleggia la bara stessa), può esser sinomino di prossima morte. Ma in questo caso non parliamo di sogni, quanto di udire qualcosa. E quel che si ode nel segnal del Martello è, appunto, il battito costante, cadenzato, di un martello.
Non parlo qui del fantasma del fabbro George Markley, soprannominato appunto “Il Martello”. Ve lo ricordate?
Comparve nel film I 13 spettri, ed era colui che, vissuto in una piccola città, ne fu cacciato in seguito a un’accusa di furto. Come se non bastasse, moglie e figli furono brutalmente trucidati per dare una lezione al fabbro. Infuriato, rintracciò le persone responsabili dell’uccisione dei suoi cari e li martellò fino alla morte. I cittadini lo bloccarono, infilzarono il suo corpo con grandi chiodi e gli tagliarono una mano, sostituendola con il martello che usava per il suo lavoro.
Qui si parla di un fenomeno molto particolare, di un suono ben definito e impossibile da equivocare, e per meglio spiegare il fenomeno, riporto il racconto di questa manifestazione paranormale così singolare.
Una notte, una donna stava dormendo nel suo letto, e di fianco a lei riposava la sorella. A un certo punto, la donna si mise a sedere perchè aveva udito un certo rumore proveniente dalla cantina. Era qualcosa di simile a un battere ripetuto e cadenzato, come di uno zoccolo di legno su un pavimento di legno. Ascoltò attentamente, e sentì che quel suono aveva una certa cadenza davvero insolita. Una serie di colpi, una pausa, un’altra serie di colpi, un’altra pausa e così via. Decise allora di svegliare la sorella, e le disse di ascoltare quello strano rumore. La sorella allora si mise anch’essa in ascolto e udì lo stesso rumore, ed essendo più giovane e avendo quandi le orecchie più buone, capì subito che quel suono non era di zoccoli, ma di un vero e proprio martello che inchiodava le assi. Le due sorelle si alzarono subito dal letto, presero una candela e scesero le scale, dirette verso la cantina. Qui il rumore apparve ancora più forte e chiaro, e quando le donne aprirono la porta della cantina, il rumore improvvisamente cessò.Le due, pur impaurite, scesero le scale della cantina e andarono a vedere cosa succedeva, ma nella cantina non videro assolutamente nulla di anomalo, le assi di legno erano tutte correttamente al loro posto, così come gli attrezzi da lavoro che pendevano ordinatamente dal supporto.Le due allora decisero di ritornare in stanza, ma non avevano ancora riguadagnato il caldo delle coperte che di nuovo il martello si fece sentire. Sempre il solito suono, sempre la solita cadenza ritmata. La più giovane delle due sorelle si mise in ascolto, ancora più attentamente, perchè nel ritmo del martello aveva ravvisato qualcosa di assai familiare.Si trattava infatti del suono che compie il martello quando batte sul legno per inchiodare il coperchio di una bara. Chiodo dopo chiodo, legno su legno, coperchio sulla bara. Ecco dunque cosa significavano quei colpi, con quel ritmo così particolare. Erano il segnal della Morte, quello che annunciava la morte di qualcuno in quella casa, perchè il suono del Martello proveniva dalla casa stessa ed era dunque impossibile sbagliarsi.Di lì a due settimane, alle due sorelle giunse la notizia che il proprio fratello era perito in un tragico incidente stradale, a quasi 1000 km di distanza da loro.Il Martello aveva dato un responso. Il Martello non aveva sbagliato.
Voglio aggiungere una seconda testimonianza. La lessi diverso tempo fa in una raccolta di storie incentrate sui fenomeni paranormali, ma poichè molto tempo è passato e il numero dei libri letti sull’argomento ultimamente è cresciuto in maniera esponenziale, non posso essere precisa sulla fonte bibliografica, e me ne scuso.
Una donna, una domenica mattina, udì che nella piccola falegnameria del villaggio si stava lavorando assiduamente, contravvenendo alle regole del rispetto del riposo domenicale che ogni credente e osservante la morale religiosa cristiana e cattolica dovrebbe rispettare. La donna pensò che ci fosse qualche lavoro urgente da svolgere nella falegnameria, ma non per questo si poteva infrangere l’osservanza del riposo domenicale. Così uscì e corse alla falegnameria, ben decisa a rimproverare i lavoratori, ma non appena fu davanti al locale si accorse non solo che il rumore era improvvisamente cessato, ma anche che la falegnameria era chiusa. Tornò a casa sconcertata, e lo sconcerto crebbe ancora di più quando l’indomani le apparve nota la ragione di quei rumori: preannunciavano infatti la morte di un anziano del paese, venuto a mancare la sera stessa. La bara dell’anziano fu costruita nella falegnameria da cui provenivano i rumori.
Come si vede, i fenomeni di parapsicologia più frequentemente interessano il senso dell’UDITO. Si sente qualcosa, o forse si “crede” di aver sentito qualcosa, e la cultura popolare, la tradizione ancestrale porta la gente a identificare quel suono sentito come un presagio di morte.
Come per i fantasmi, la domanda è una sola: crederci o non crederci? Io mi limito a riportare i fatti nudi e crudi. Starà poi alla gente credere o meno a questi segnali. Anche se, francamente, per quel che ho visto finora e che con la calma esporrò successivamente, sono testimonianze abbastanza curiose. E per certi versi agghiaccianti.
Come la prossima tematica che affronteremo. La Campanela.
Interessante articolo. Mi sarebbe piaciuto conoscere la fonte bibliografica della storia della falegnameria. Molto particolare.
Complimenti come sempre
Ciao.
Ciao Edu, sto facendo il possibile per tirarla fuori quella fonte, anche se ammetto che è complicato, libri ne ho davvero tanti e la bibliografia è davvero vastisisma, cercherò con calma e sero di trovar tutto 🙂
Chissà se ora invece del martello si sente il trapano 😀
Scherzi a parte…sempre interessanti gemellì!
Ora vado a commentare all’altro post e ti racconto la storia di cui ti parlavo 😀
bene bene, sono curiosissima!
Concordo con Nick…., ma sono molto interessanti ed anch’io non ne avevo sentito parlare, per favore continua…
Ciao
Angie
Certo che continuo amica mia, un bacione!
Grazie infinite Angie, a presto con nuove storie
Di questo non ne avevo ancora sentito parlare, però lo sai che se vuoi avresti un futuro come scrittrice di storie del Terrore?
Grazie zietto, in effetti credo anche io, e neanche immagini quante storie curiose e interessanti sto recuperando!