TERREMOTO IN POLLINO: LA SITUAZIONE SISMICA
Mentre la terra continua a tremare nella zona del Pollino colpita stanotte alle ore 1:05 da un sisma di magnitudo 5, cominciano ad arrivare le prime notizie circa la sismicità dell’area, ma non solo.
Intanto, facciamo presente già la zona era stata interessata, come abbiamo già detto, da numerosi sismi nei mesi scorsi.
L’immagine qui sopra, mostra chiaramente i numerosissimi sismi che avevano interessato l’area nei mesi passati, nessuno con magnitudo significativa, cioè superiore al 4 grado, almeno fino a stanotte con la magnitudo più alta segnata in questa zona, dal 1 gennaio 2012 a oggi.
(In questo link, la storia sismica del Pollino fino a oggi, dati tratti da INGV).
Che sia un’area “pericolosa” lo dimostrano, oltre ai fatti, anche le parole di Rita Di Giovambattista, funzionario di sala sismica dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), che osserva come la zona colpita oggi dalla scossa di magnitudo 5 è “una delle aree a più alta pericolosità sismica”, essendo infatti classificata nella zona 1 della mappa di pericolosità sismica.
Terremoti importanti in quest’area sono avvenuti nel 1708, con una stima basata sulla descrizione degli effetti compresa fra l’ottavo e il nono grado Mercalli, e nel 1998, con un sisma di magnitudo 5,6.
“Stiamo monitorando l’area – ha detto ancora Di Giovambattista – e in queste ore stiamo intensificando l’attività con l’installazione di ulteriori stazioni sismiche”. Sono anche in corso le analisi per definire le caratteristiche del sisma.
E intanto la terra non smette di tremare. Dopo il terremoto dell’1:05 di magnitudo 5.0, i turnisti della Sala Sismica INGV hanno localizzato circa 170 repliche. Si sono verificati 135 eventi di magnitudo inferiore a 2.0, 33 terremoti di magnitudo tra 2.0 e 3.0, 1 di magnitudo tra 3.0 e 4.0, l’evento di M3.3, avvenuto alle 01:16 (Iside, http://iside.rm.ingv.it). La distribuzione di questi terremoti continua ad essere prevalentemente concentrata nel settore occidentale della regione, dove è avvenuta la maggior parte dei terremoti negli ultimi mesi. Il terremoto di questa notte è avvenuto nella crosta superiore, a 6.3 km di profondità, con un meccanismo di tipo distensivo. La figura sopra mostra il meccanismo focale dell’evento, da cui si evince che il piano di faglia è orientato in direzione nordnordovest-sudsudest e si è mosso con un movimento di estensione in direzione nordnordest-sudsudovest. L’orientazione e il movimento della faglia responsabile del terremoto sono coerenti con le conoscenze della sismotettonica della regione e sono causati dalla spinta della placca Nordafricana verso quella euroasiatica. La magnitudo momento (Mw) calcolata con questa procedura è pari a 5.2.
Però….però c’era stato un allarme, forse inascoltato, forse preso in scarsa considerazione…
POLLINO: STATO DI ATTENZIONE ESPRESSO UNA SETTIMANA PRIMA DEL SISMA
“Una settimana fa avevamo acceso i riflettori sull’evoluzione dello sciame sismico nel Pollino, dicendo che era necessario attivare uno stato di attenzione“.
Lo dice all’Adnkronos Giuseppe Zamberletti, “padre” della Protezione civile italiana e presidente emerito della Commissione Grandi Rischi, dopo la forte scossa di terremoto che ha colpito l’area del Pollino.
“C’era stata una riunione della Commisssione Grandi Rischi proprio sulla situazione nel Pollino -aggiunge- e avevamo deciso, insieme all’Istituto di geofisica e vulcanologia, di mantenere uno stato di attenzione, tenendo conto delle evoluzioni del fenomeno. Della riunione c’è un verbale -spiega il presidente emerito della commissione Grandi Rischi- era stata la stessa Protezione Civile a chiedere alla commissione informazioni e orientamenti sullo sciame in corso da tempo. E la comunità scientifica lanciava lo stato di attenzione su quel territorio a rischio sismico“.
“Per fortuna pare che la macchina organizzativa stia rispondendo bene. Ma non dimentichiamo che il fenomeno dura da mesi e potrebbe anche protarsi. Bisogna restare in allarme“. Lo dice all’AGI Paolo Cappadona, calabrese, consigliere nazionale dell’Ordine dei geologi. La situazione è seria e sottolineiamo che non abbiamo strumenti per fare previsioni. Siamo in una situazione di pericolosità conclamata, questo è certo, come diciamo da tempo, dice ancora Cappadona.