Continua il nostro viaggio nel mondo dei Tarocchi. Oggi parliamo del quarto arcano Maggiore, l’Imperatore, che è collegato strettamente al terzo, l’Imperatrice, per il fatto che, ovviamente, è il corrispondente maschile del terzo arcano Maggiore.
L’Imperatore è associato alla stabilità e al mondo finito: con l’Imperatore, la capacità di agire dell’Imperatrice, arcano tre, si concretizza in una realizzazione specifica, si incarna sulla terra. L’imperatore è il perfetto complemento dell’Imperatrice: se in lei l’intelligenza pura conduce alla saggezza, in lui la saggezza comanda l’intelligenza, al servizio dell’azione.
Nei Tarocchi di Marsiglia, l’Imperatore viene rappresentato da un uomo di una certa età, seduto su un trono. L’Imperatore è seduto, ma sembra in procinto di alzarsi: questo significa che mentre l’imperatrice è l’azione, l’imperatore ne è la realizzazione. Il trono molto elaborato indica il grado di raffinatezza della sua mente. La testa dell’imperatore è coronata dall’intelligenza, simboleggiata dal giallo del copricapo.
Le gambe incrociate disegnano un quadrato bianco che conferma il suo essere ancorato alla materia; la figura del quadrato, infatti, è simbolo della materia. Tra l’altro, la forma dell’Imperatore con le gambe incrociate ricorda anche il simbolo del fuoco, un triangolo con la croce sotto che è anche simbolo dello Zolfo. L’Imperatore appoggia la mano sinistra alla cintura (doppia come quella del Bagatto), come a voler trattenere ogni impulso; anche le gambe incrociate sembrano indicare la stessa preoccupazione: l’Imperatore domina sul suo corpo, sulle sue passioni e sul suo intelletto e la realtà gli obbedisce.
Ancora più curioso è il modo con cui è stato raffigurato l’Imperatore nei Tarocchi Rider Waite: stessa forza, stessa potenza, stessa padronanza. Il trono su cui l’imperatore siede è molto più massiccio, con quattro teste d’ariete, simbolo di comando, poste ai vertici.
Non per nulla, l’Ariete è il simbolo del comando, è il segno zodiacale della Primavera, il primo dell’anno, legato al mese di Aprile (sebbene abbia inizio in Marzo, ma notoriamente si contano i giorni di massima predominanza del Sole nel mese, per stabilire a che mese un Segno appartenga, e il mese di Aprile vede per 20 giorni la presenza del Sole nel segno dell’Ariete).
L’Imperatore impugna saldamente, proprio come l’Imperatrice, lo scettro con il simbolo della Terra sul quale poggia la croce dei quattro elementi: Terra, Acqua, Aria, Fuoco, e nell’aktra mano regge il Globo.
La carta indica, quindi, la padronanza della natura e dei quattro elementi che la compongono, insieme a tutti i regni della natura: l’uomo diventa, così, re del creato, l’Imperatore. Se il Bagatto era il Fuoco, la Papessa l’Acqua, l’Imperatrice l’Aria, l’Imperatore è la Terra.
Tuttavia, pur rappresentando uno dei quattro elementi, allo stesso tempo li concentra tutti nella sua quaternità: per realizzarsi, lo spirito deve, infatti, penetrare negli elementi che compongono il reale. La croce sullo scettro indica anche che è avvenuta l’unione del femminile ricettivo, latente e lunare col maschile attivo, manifesto, solare. Lo scettro rappresenta il dominio sulle cose del mondo e se con l’Imperatrice, che lo reggeva con la mano sinistra, questo dominio era ancora fluido e istintivo, non ben determinato entro uno specifico campo d’azione, qui lo scettro viene impugnato dall’Imperatore con la mano destra, la parte solare e maschile (la via secca di cui parlano gli alchimisti), che incanala e coagula in un punto, in un’azione che si realizza concretamente nella realtà quotidiana, tutte le potenze fluide, sparse e circolanti; dallo stato volatile dell’Imperatrice si passa allo stato solido dell’Imperatore.
Sia lo scudo dell’Imperatrice, tenuto stretto a sé con la mano destra, sia quello dell’Imperatore, poggiato a terra accanto al trono, raffigurano un’aquila. L’aquila dello stemma dell’Imperatore guarda in direzione opposta rispetto all’aquila dell’Imperatrice, come a creare un equilibrio.
Anche negli splendidi Tarocchi dei Visconti ritornano i simboli del Globo e dello scettro, mentre manca lo scudo con l’aquila…però l’aquila, simbolo di comando, è presente nel copricapo dell’Imperatore. Il manto, riccamente decorato, riporta, proprio come era avvenuto nell’Imperatrice, i simboli della famiglia Visconti-Sforza: tre anelli incrociali, alloro e palma nella corona.
Una carta che insomma non è fortemente simbolica, come le successive che andremo a vedere, ma che semplicemente indica e dimostra ciò che realmente si vede: un uomo anziano, maturo e sapiente dunque, che regge i simboli del comando. Scettro, scudo e globo aureo…tenete a mente il globo aureo: lo ritroveremo prossimamente.