Questo post mi è venuto così d’istinto, visto ciò che ho passato nei giorni scorsi.
Calo di visite esagerato, blog scomparso dai risultati di ricerca, indicizzazione articoli sottozero, impressioni che si sono messe a giocare sull’ottovolante, ritardi incredibili nella pubblicazione dei post e dei commenti.
In una parola, un problema non di poco conto, per chi ha un blog.
Fortunatamente, cercando su internet, ho visto che molti altri hanno avuto lo stesso problema che ho avuto io, siti molto più importanti del mio bloggherello, dal blog di Ernesto Tirinnanzi ad esempio, che seguo sempre per gli ottimi consigli che fornisce, fino ad arrivare a Robin Good, nome celeberrimo nella blogosfera internazionale, e altri siti che hanno lamentato i miei stessi problemi.
Questo da una parte mi ha fatto sentire meno sola, perchè voleva dire che Google non ce l’aveva con me (e del resto, per quale motivo mai avrebbe dovuto prendersela con me, visto che le regole le ho sempre rispettate?), dall’altra mi ha aperto nuove possibilità.
Sì perchè star ferma con le mani in mano mentre vedi il tuo blog cadere nel limbo del Pagerank 0 e delle impressioni in caduta libera, non è certo il modo migliore per superare indenni la danza sfrenata di Google.
E quindi mi sono venute in mente dieci regolette d’oro per non cadere della disperazione.
1) INFORMARSI SU COSA STA SUCCEDENDO.
Più che a una penalizzazione, sarebbe il caso di valutare che i fenomeni riscontrati potrebbero riferirsi alla Google Dance. Non è un’invenzione dei fanatici del ballo, la Google Dance esiste davvero ed è quel processo, che può durare anche svariati giorni se non settimane, e si verifica nei vari centri di dati che Google ha sparsi un po’ in ogni dove. Durante questo processo, gli indici di Google vengono aggiornati completamente, il che significa siti, link, backlink…La Google Dance di solito avviene con cadenza trimestrale, ma Google non rilascia notizie ufficiali su questo argomento, e soprattutto non dice chi e quando verrà colpito. NON PENSARE DI ESSERE IMMUNE DALLA GOOGLE DANCE. Tutti i siti prima o poi vengono colpiti da questi fenomeno, chi prima chi dopo, ma da lì non si scappa. Purtroppo però non è dato sapere chi verrà colpito e quando.
2) CONTROLLARE LE “SPIE”.
Molte volte la prima spia di allarme che indica che il sito sta per salire sull’ottovolante è rappresentato dalle statistiche di scansione di Googlebot, lo spider di Google. Generalmente in occasione della Google Dance o comunque quando Google riorganizza e aggiorna i suoi algoritmi, si può vedere un sostanziale cambiamento nelle statistiche di scansione (strumenti per i webmaster>scansione>statistiche di scansione). Di solito, ma non sempre, se si osserva una modifica nelle statistiche di scansione, può essere il segnale che è in corso un aggiornamento in Google, dunque si può (relativamente) stare tranquilli.
L’attività di Googlebot per Pensierospensierato |
3) VERIFICARE LA PROPRIA ESISTENZA
Potrebbe anche essere, però, che il proprio sito abbia veramente subito una penalizzazione, e in questo caso la Google Dance non c’entra proprio nulla. Per verificare immediatamente per per Google esistiamo ancora, basterà andare nella home page del motore di ricerca e scrivere questa sintassi
Mi raccomando: niente spazi tra site: e il sito, altrimenti la diagnostica non darà esito. Se il vostro sito compare, nessun problema, Google vi vede ancora, siete indicizzati e non penalizzati, ergo è un problema temporaneo e si risolverà a breve. Se invece non comparite, beh allora la questione è un po’ più complicata e potreste davvero essere incorsi in una penalizzazione.
4) PENALIZZAZIONE O NON PENALIZZAZIONE?
Generalmente, ogni penalizzazione è preceduta da un avviso da parte di Google. Nella home page degli Strumenti per i Webmaster, avrete la panoramica dei vostri siti. Se il messaggio di fianco al sito è Nessun nuovo messaggio o problema critico recente allora non ci sono problemi, viceversa se c’è un messaggio leggetelo immediatamente, potreste trovare lì la causa della vostra scomparsa.
Se c’è una penalizzazione in corso infatti, Google restituisce un messaggio di avviso, ad esempio segnalando di aver riscontrato molto spam e di aver proceduto a un intervento manuale per rimuoverlo. Basterà cliccare su problemi di sicurezza per rendersi conto se ci sono problemi di sicurezza nel vostro sito.
Me però tutto è regolare, esiste un altro modo, sicuro, per verificare se siamo o non siamo stati colpiti da una penalizzazione. Basterà usare il tool gratuito FRUITION che dopo una rapida registrazione vi permetterà di esaminare il vostro sito alla ricerca di penalizzazione. Lo screenshot qui sotto ripropone la mia situazione: nessuna penalizzazione per Pensiero!
5) CONTROLLARE CIÒ CHE A GOOGLE NON PIACE.
Anche se non si è penalizzati, sfruttare la “paura” di incorrere in una possibile penalizzazione da parte di Google per verificare se il proprio blog infrange le regole base di Google. Quali sono? le ho elencate in questo post, ma le ripropongo:
- Contenuti generati automaticamente
- Partecipazione a schemi di link
- Cloaking
- Comandi di reindirizzamento non ammessi
- Testo o link nascosti
- Pagine doorway
- Appropriazione di contenuti
- Partecipazione a programmi di affiliazione senza apportare un sufficiente valore aggiunto
- Caricamento di pagine con parole chiave irrilevanti
- Creazione di pagine con comportamento dannoso, ad esempio di phishing o che installano virus, trojan o altro badware
- Utilizzo illecito del markup dei rich snippet
- Invio di query automatizzate a Google
Se il vostro sito compie una di queste cose, meglio andare subito ai ripari. Come si diceva in quella famosa pubblicità, prevenire è meglio che curare!
6) ATTENZIONE AGLI OSPITI!
Sembrava quasi impossibile, invece tra una delle tante cause di penalizzazione di Google ci sono i guest post. In realtà è una prassi che moltisismi blogger usano, ospitando nel proprio sito degli autori più o meno famosi e portando dunque molto traffico in più sul proprio blog (e su quello della persona che si ospita). Però sappiamo che Google non guarda proprio favorevolmente a queste pratiche, le accomuna ai link a pagamento, agli scambi di link e agli schemi di link, che vengono sempre penalizzati dal Team Antispam di Google. Per cui attenzione a cosa si fa e con che frequenza, Google non gradisce! Così come non gradisce che nel proprio blog ci sia una miriade di banner pubblicitari o di scambio link o, peggio, di siti che offrono visite gratuite in scampio dell’inserimento di tale banner. Ne avevo adottato uno, e una volta fatta pulizia da tutte queste cose (inutili peraltro), Pensierospensierato ha cominciato a rimacinare alla grande. Se proprio volete farvi conoscere, siate social!
7) LA PRIMA IMPRESSIONE E’ QUELLA CHE CONTA.
Un’altra spia importante per vedere se c’è qualcosa che non va nel proprio sito è verificare, sempre dagli strumenti per i webmaster, l’andamento delle Impressioni, cioè il numero di volte in cui le pagine del sito sono comparse nei risultati di ricerca. Secondariamente possiamo controllare il numero dei click, cioè il numero di volte in cui un utente ha fatto clic sul risultato presentato dal motore di ricerca in risposta a una query. Ciò che a noi interessa è il numero delle impressioni. Se cala improvvisamente significa che Google non indicizza più il proprio sito, o che ci sono dei problemi, per cui in questi casi due sono gli step: verificare sempre in Strumenti per i webmaster lo stato dell’indicizzazione in Indice Google, e tutti i parametri presenti nella sezione Scansione.
Nel mio caso, proprio in corrispondenza del calo di visite, avevo notato un calo terrificante anche nelle impressioni, come si vede nel grafico qua sotto. Poi il blog si è ripreso, e sta tornando adesso ai livelli che aveva prima del problema. Ma controllare sempre cosa sta accadendo nel proprio sito è una cosa fondamentale, per capire, almeno, se c’è un problema reale e imformarsi su come risolverlo.
8) AIUTATI CHE IL CIEL TI AIUTA.
Nel senso, non aver paura a chiedere aiuto nel forum per i webmaster. Consiglio ovviamente quello ufficiale di Google, dal quale si può ben vedere come molta altra gente si trova nel tuo stesso problema, e si possono quindi condividere problemi, ipotesi e soluzioni, e se funzionano per gli altri, non è detto che non funzionino per te.
9) AMPLIARE I PROPRI ORIZZONTI.
Restare lì in attesa mentre il proprio blog va a rotoli non è certamente la cosa migliore da farsi, anzi! Talvolta le soluzioni ai problemi sono lì a portata di mano, basta usare internet e cercare, cercare, cercare, senza fermarsi mai. Poi magari la situazione si rimetterà a posto da sola, come è successo a me, ma cercando di qua e di là si possono scoprire cose molto motlo interessanti, tips curiosi e utili e applicazioni che non avresti mai scoperto se non fossi stato spinto dalla necessità ad ampliare le tue ricerche.
Nel mio momento buio, ad esempio, ho trovato tre strumentini proprio niente male che mi aiuteranno non poco nei giorni a venire. Li sto testando, mi sono messa come tempo di test un paio di settimane, per vedere come funzionano, e poi, eventualemente, condividerò quanto ho appreso. Intanto uno di questi strumenti posso anche rivelarlo: CopyGator, il coccodrillo che ti informa arrossendo se il tuo sito è stato scopiazzato e da chi. Entrando nel sito dobbiamo solo digitare il nostro dominio, se vogliamo aggiungere il feed, e sapere subito se nel web circolano contenuti simili al contenuto del nostro blog, con tanto di percentuale di contenuto copiato e dettagli del contenuto. Insomma davvero non gli si scappa al coccodrillino verde, e infatti, grazie a lui, ho scoperto ben 3 siti che hanno pubblicato, senza attribuzione della fonte, contenuto del mio blog. Per gli altri due strumenti non faccio parola per adesso, voglio prima vedere se davvero funzionano e poi vedremo 🙂
10) NON ABBANDONARSI ALLO SCONFORTO.
Esattamente. Di fronte a situazioni del genere, quando il tuo sito non gira più e non sai perchè succede, è quasi ovvio cadere nella disperazione, e meditare di lasciare il blog…non è la soluzione migliore, però. Meglio lavorare alla propria creatura e rimetterla in piedi, perchè a meno di una penalizzazione da parte di Google, è facile che si tratti di un momento passeggero, e dopo qualche giorno tutto sarà passato.