GOCE_in_orbit_node_full_imageNon è una meteora. Non è la cometa Ison. Non è l’asteroide Aphopis.
Non è nemmeno la cometa di cui profetizzava Nostradamus, identificandola come la causa della fine del mondo per come lo conosciamo noi.

Non provocherà una distruzione immensa, o almeno così si spera.
Quel che è certo, però, è che davvero la minaccia viene dal cielo.

La Protezione Civile ha diramato un comunicato stampa, subito ripreso da diverse testate giornalistiche italiane e internazionali, per informare che sta per rientrare sulla Terra il satellite GOCE, acronimo che identifica il Gravity Field and Steady State Ocean Circulation Explorer, satellite dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), lanciato il 17 marzo 2009 con l’obiettivo di produrre una mappa gravitazionale, precisa e ad alta risoluzione, del nostro pianeta.
Nell’ultimo aggiornamento fornito dall’Agenzia Spaziale Italiana ai membri del gruppo costituito per monitorare l’evoluzione della situazione, il satellite potrebbe entrare in contatto (leggi= precipitare) sulla Terra in una fascia oraria ben precisa: dalle 22 di sabato 9 novembre alle 13 di lunedì 11 novembre.

Rimane alta l’incertezza sia sul comportamento che terrà il satellite (si disintegrerà prima dell’impatto? esploderà? verrà colpito da qualche missile per allontanare la minaccia?) sia sulla traiettoria che seguirà nel suo rientro incontrollato. Sì, il satellite è senza controllo poiché, pur essendo senza carburante, non ha ancora perso il controllo del suo assetto. E benchè gli esperti prevedano che la maggior parte di GOCE si disintegrerà nell’atmosfera, è pur sempre vero che alcune parti (di cui la più pesante non dovrebbe superare i 95 kg) potrebbero resistere fino all’impatto con la superficie terrestre.

Purtroppo però non si sa ancora quando e dove GOCE cadrà.
Potrebbe colpire anche l’Italia, questo è fuori discussione. Le finestre di interesse per l’Italia sono, per ora, tre: 

  • dalle 8.26 alle 9.06 di domenica 10 novembre con probabilità d’impatto al Centro-Nord (Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Trentino Alto Adige, Emilia-Romagna, Toscana, Sardegna);
  • dalle 19.44 alle 20.24 di domenica interessando potenzialmente i territori di Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria e Sardegna; 
  • dalle 7.48 alle 8.28 di lunedì 11 novembre, con possibile impatto al Sud (Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia).
La traiettoria di GOCE

L’impossibilità di sapere dove e quando cadranno i frammenti si deve al grande numero di fattori che continuamente modificano l’orientamento del satellite, come l’influenza dell’attività solare e dell’attività geomagnetica. Secondo i più recenti dati disponibili, dell’8 novembre, Goce si trova a quota 170 chilometri e l’impatto con l’atmosfera è previsto alla quota di circa 80 chilometri.

In quel momento il satellite dovrebbe andare in frantumi, la maggior parte dei quali bruceranno nell’impatto. I frammenti diretti sulla Terra saranno circa il 20% della massa del satellite, per un totale di 40 o 50 e con peso complessivo compreso fra 200 e 250 chilogrammi.

Il rischio che cada sulla Terra, in zone abitate, è però molto molto piccolo, però non è stato escluso. Per questo la Protezione civile ha stilato tre regole da adottare nel caso di un possibile impatto:

– è poco probabile che i frammenti causino il crollo di strutture: per questo sono da scegliere luoghi chiusi;

– i frammenti impattando sui tetti degli edifici potrebbero causare danni, perforando i tetti stessi e i solai sottostanti: pertanto, non disponendo di informazioni precise sulla vulnerabilità delle strutture, si può affermare che sono più sicuri i piani più bassi degli edifici;

– all’interno degli edifici i posti strutturalmente più sicuri dove posizionarsi nel corso dell’eventuale impatto sono i vani delle porte inserite nei muri portanti (quelli più spessi).

Sarà comunque possibile seguire in diretta la traiettoria di GOCE da questo sito http://www.n2yo.com/?s=34602

FONTE: protezione civile

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