Non so se con questo post mi attirerò le ire dei bambini appassionati alla celeberrima storia di Walt Disney, sempre che ve ne siano ancora che la conoscano…
Ma con questo post mi voglio ricollegare a quanto scritto ieri da Alessandro Girola nel suo blog…ci si ricollega perchè anche lui ha parlato di dorghe, di aristi maledetti…e insomma, ieri ho letto un articolo, su Leggo, che, come da titolo, analizzava una delle favole più famose e note, per sentenziare che Cucciolo, Eolo, Brontolo, Mammolo, Pisolo, Gongolo e Dotto, i sette nanetti di Biancaneve rappresentano ognuno un effetto delle cocaina.
Insomma, non bastavano le parodie softporno che vedeva i sette nani “sotto” le gonne di Biancaneve… adesso ai tanti messaggi nascosti nei cartoni animati di Walt Disney, che hanno cresciuto generazioni di bambini (me compresa!) si aggiunge questo.
Ad aver avanzato questa tesi (e spento il sorriso a molti bimbi, credo io), è stato Mitchell Stephens, docente di storia della televisione all’Università di New York, secondo il quale già il nome stesso di Biancaneve nasconde il riferimento alla polvere bianca.
E c’è di più: anche i nomi dei nanetti si riferiscono all’uso della droga.
Il piccolo e tenero Cucciolo, nel suo nome inglese “Doopey”, significa sfatto, che altro non sarebbe che la prima sensazione provata con l’uso di cocaina, che si manifesta con spossatezza fisica e psichica.
Poi ecco Brontolo il cui nome originale è “Grumpy”: irritabile, richiama il tipico sintomo dell’astinenza, l’ irritabilità.
Cche dire poi di Eolo? Il suo corrispondente inglese è “Sneezy” e richiama il gesto di starnutire.
Gongolo, “Happy”, fa riferimento all’euforia causato dall’uso della sostanza stupefacente.
Mammolo, in inglese “Bashful”, rappresenterebbe un individuo schivo e timido, condizioni di disagio tipiche di un cocainomane.
Poi ci sono Dotto e Pisolo, “Doc” e “Sleepy”, che rappresentano il primo il senso di onnipotenza e sapienza e il secondo la stanchezza e l’intorpidimento tipico dell’ultimo stadio del tossicodipendente da cocaina.
Non c’è che dire: Stephens ci è andato giù davvero pesante… dimostrando, tra l’altro, di avere una gran conoscenza in materia…però, che diamine, poteva mica lasciar tranquilli i bambini, senza distruggere il loro sogno più bello?!
beh.. a pensarci bene, una favola dove ci sono sette nani che si spartiscono un’unica donna è una cosa che mi lascia perplesso. E sappiamo bene cosa si dice intorno ai nani…
solitamente infatti c’è un nano attorniato da mille biancaneve… 😀
Ecco! Mi si è infranto l’ultimo mito infantile. 🙁
pure a me 🙁
Una recente canzone da discoteca non diceva “i sette nani sono tutti gay”?? Ora pure drogati!
Certo, pur con qualche forzatura il discorso del tizio fila abbastanza… Anche perché è stata la Disney a dare questi nomi ai sette nani della fiaba XD
Moz-
povera Disney!