Quando si è molto giù di morale, per esempio dopo una separazione, dopo una perdita di una persona cara, dopo un fallimento, dopo la fine di un rapporto, è normale sentirsi abbattuti… ed è allora che entrano in scena gli elementi “altri” che ci governano.
Oggi voglio raccontarvi uno strano sogno che ho fatto ieri notte, un sogno che mi ha lasciata senza parole, e abbastanza scossa. Perchè ho sognato di morire, e ho sognato il mio transito in cielo.
Premetto che non sto attraversando un bel periodo, e credo che ormai sia palese.
Diverse problematiche, alle quali si somma, purtroppo, la fine di un sogno che durava da mesi e che mi fa fatto piombare nella disperazione più totale.
Come sempre accade, quando si pensa e si ripensa, si rimugina, si termina la giornata con un senso di spossatezza e di vuoto mentale, e fisico, che ti lascia letteralmente senza forza.
La sola cosa che ti continua a balenare per la testa sono le espressioni che accompagnano quel tuo dolore, e nel mio caso, una frase mi continuava a balenare nella mente…
non vedo te nel mio futuro, non ti vedo al mio fianco.
Una frase capace di spezzarti in un colpo solo il respiro, di annientarti, di desiderare che il cuore ti venisse strappato dal petto con tenaglie infuocate e gettato in pasto ai cani, e di star lì a osservare mentre ti sbranano…certo il dolore sarebbe molto inferiore a quello inferto con tali parole, più taglienti di un coltello, più pesanti di un macigno, più dolorose di una pugnalata.
Così, nella notte, non fai altro che pensare e ripensare a quel che è stato e che non sarà più, ai sogni spazzati via da quello tsunami verbale, ti chiedi il perchè di questa sofferenza, arrivata per giunta improvvisa e imprevista, senza alcun segnale che lasciasse presagire questo…
e accogli come una benedizione il sonno che ti coglie, placando la tua rabbia di lacrime e il tuo essere tristemente sfinita.
E durante il sonno, ti capita che ti nuovo ti faccia visita lui, l’angelo nero che tante volte è venuto a trovarti…il tuo amico morto sei mesi prima…che sempre ti ha tenuto compagnia nei sogni, che ti allungava la mano vedendoti soffrire, che ti chiedeva di seguirlo…e tu gli dicevi sempre di no, che non l’avresti seguito, perchè c’era un’altra ragione che ti teneva ancora alla terra, ragione che aveva le sembianze di quella persona che ti stava facendo sentire viva…
Ma adesso, che quella persona aveva messo fine alle tue speranze, che cosa avevo da perdere?
Così, alla continua domanda di Mathias: “seguimi!”, ho risposto finalmente SI, vengo con te…tanto, non ho più nulla da perdere, non ho più nulla per cui valga la pena vivere…
e ho afferrato, nel sogno, la sua mano tesa.
Mathias nei sogni appariva sempre arrabbiato…quei suoi occhi oscuri, nervosi, paurosi…un alone scuro che lo avvolgeva…e io avevo paura di vederlo così, perchè non era quello il Mathias che ricordavo… ma adesso, mentre avanzava verso di me con la mano tesa, e mentre di nuovo mi diceva SEGUIMI!, non ho resistito, e ho afferrato la sua mano.
Di colpo, mi sono sentita attraversata da una scossa, una sensazione stranissima e anche dolorosa. ho visto la meraviglia nei suoi occhi, lo stupore, e l’ho udito mentre mi chiedeva perchè avessi finalmente deciso di seguirlo…e nel sogno sentivo la mia voce rispondergli: perchè non ho più nulla da perdere e per cui valga la pena lottare e vivere.
Mathias mi teneva salda la mano, e ci trovavamo in un prato immenso...pieno d’erba verde tenue, che scompariva non appena la si pestava…e dei fiori bianchi, piccolini, che lanciavano nell’aria delle scintille non appena li si pestava. E poi il rumore dell’acqua, da qualche parte.
Una luce incredibile, ma che mi pareva fredda, che a poco a poco avvolgeva tutto, riscaldandomi. In lontananza degli alberi, e io e Mathias che camminavamo su quell’erba. Lui che mi spiegava che non avrebbe potuto lasciarmi la mano, altrimenti sarei ricaduta giù, e ci incamminavamo lentamente verso quegli alberi…
Non riesco con le parole a descrivere il senso di pace che provavo nel vedere quelle cose, nel stare lì, con il mio amico, che ora vedevo finalmente bello come l’avevo sempre visto e come lo ricordavo, con una luce nuova negli occhi, finalmente sereno, non so se per la mia presenza sempre continuamente richiesta e cercata o perchè si trovava finalmente nel suo mondo…
E poi noi due che camminavamo piano verso un gruppo di persone che usciva da quegli alberi, e tra loro vedevo…mia nonna, mio nonno, tutte persone care che non ci sono più, e tutti apparivano così felici di vedermi, che dicevano che mi aspettavano da tanto… e io ero felice di star lì, anche se mi sentivo un po’ fuori posto, perchè mi iniziavo a sentire pesante, e stanca, senza forze…
E poi, ecco uscire dagli alberi un vecchio, che somigliava nell’incedere al Papa, ma vestito di rosso…un rosso però difficile da descrivere…provate a immaginare un bicchiere d’acqua, nel quale lasciate cadere a filo del vino rosso, e osservate la scia che il vino traccia nell’acqua, disperdendosi lentamente e fluttuando…ecco, era di quel colore, sembrava una veste liquida…e quel vecchio che mi si avvicina, mi osserva, e mi dice: “non è ancora la tua ora Donata, torna giù“, e mi allunga un calcio sulla schiena, all’altezza delle reni…
e per quel calcio la mano di Mathias si sfila dalla mia, e io cado, cado giù…e mi risveglio sul mio letto, con un dolore pazzesco all’altezza della schiena…
Non comprendo appieno il mio sogno…non so cosa volesse dire ciò che ho sognato, se è una premonizione o se è la mia mente che cerca finalmente pace…ma credo di aver sognato il Paradiso.