Da qualche giorno, nelle statistiche di accesso al blog, stanno ricomparendo due post vecchi di anni, che però a quanto pare sono stati rispolverati.
Uno è quello dedicato all’abbazia di Lucedio e allo spartito del diavolo, l’altro è quello dedicato alla tela più grande del mondo situata nella chiesa di san Pietro, a Perugia, che rappresenta, in maniera velata, il diavolo.
Come mai tutto questo interesse per il diavolo? Oggi, così, voglio parlarvi di un’altra chiesa e del suo segreto, perchè ci sono moltissime altre chiese che nascondono immagini del diavolo, più o meno palesi, più o meno dettagliate. Il diavolo si può trovare sui battenti delle porte, sui quadri, nelle statue, nascosto perfino nelle colonnine dell’altar maggiore…e perfino dove nessuno se lo aspetterebbe.
Nell’alto…molto in alto. A Torino, in piazza Castello, si trova la chiesa di San Lorenzo, che Emanuele Filiberto I di Savoia fece costruire per celebrare la vittoria di San Quintino del 10 agosto 1557. Il 10 agosto, ovviamente, è il giorno di San Lorenzo e così il duca di Savoia, per ringraziare il santo di aver propiziato la vittoria, fece restaurare la vecchia cappella ducale dedicandola a San Lorenzo.
Tuttavia passò quasi un secolo perchè la chiesa assumesse il fasto che oggi le è attribuito, grazie all’opera di Guarino Guarini, che la inaugurò e consacrò il 12 maggio 1680 con una messa celebrata da lui stesso… Forse non tutti sanno dell’appartenenza di Guarini alla Massoneria, eppure tutto l’edificio è disseminato di simboli massonici. Tutto, dall’architettura ai dipinti, è basato su due numeri: 4 e 8.
4, come gli elementi, e 8, che indica sia il giorno della perfezione (nella mentalità cristiana) ed è il numero di Cristo.
Il numero 8 si ritrova specialmente nella grandiosa cupola, l’unico elemento che spicca dal di fuori, denunciando la chiesa per quello che è veramente… infatti la sobrietà della facciata dell’edificio e la quasi totale assenza di abbellimenti nella facciata non fanno pensare per nulla a san Lorenzo come a una chiesa…
Se si osserva la cupola, si possono notare otto finestre ellittiche, sormontate da cinque pentagoni, intercalate da archi incrociati che sembrano quasi disegnare un fiore a otto petali, al cui centro c’è un perfetto ottagono.
Tutto molto semplice, no?
Eppure, osservando meglio, e soprattutto osservando da altre angolazioni, i semplici otto spicchi della volta sembrano essere dei volti inquietanti e con fattezze quasi diaboliche, che osservano con sguardo tetro e minaccioso.
Gli oculi nella parte superiore sembrano due occhi, la finestra pentagonale, col vertice rivolto verso il basso sembra il naso e la finestra tondeggiante più in basso la bocca spalancata…
Certo, potrebbe trattarsi di semplice casualità, e di un fenomeno noto come pareidolia, ma bisogna considerare poi un altro aspetto di questa chiesa, un aspetto che si può osservare solo in determinati giorni all’anno…e che sicuramente Guarini doveva avere bene a mente quando perfezionò l’edificio sacro.
La parte inferiore della chiesa è infatti buia e priva di finestre, e questo starebbe a simboleggiare la vita umana e terrena, che viene contrapposta alla luminosa cupola, simbolo della luce divina.
Il gioco di luci e ombre si ritrova anche nelle quattro cappelle laterali, nessuna delle quali è raggiunta dalla luce.
Queste cappelle nascondono a loro volta un segreto. Sotto la volta di ciascuna finestra, infatti, compare un oculo, incastonato al centro della volta, oculo che è sempre buio…o meglio, quasi sempre buio.
Nei giorni vicini all’equinozio di primavera e di autunno, verso mezzogiorno, un raggio di sole va ad illuminare quello alla destra dell’ altare, svelando un affresco che ritrae Dio benedicente.
Per riflessione di luce, diventa visibile un altro affresco sopra l’altare delle Anime del Purgatorio, situato in luogo diametralmente opposto, e che rappresenta Gesù Cristo che benedice. Inoltre, al primo mattino e nello stesso periodo dell’anno si verifica lo stesso fenomeno sopra gli altri due altari laterali della Natività e del Crocefisso…
E voi, conoscente altri luoghi in cui la luce gioca questi “scherzi”?
fonte: wikipedia
straordinario, bisogna tornarci ogni equinozio.
Nel Duomo di Cremona, il 15 ottobre verso le 17,00 al tramonto del sole, la luce entra dal rosone per illuminare il Cristo Benedicente dipinto da Boccaccio Boccacino nel catino absidale. Da vedere ne vale la pena