Il Mausoleo di Hannah Courtoy 1Hannah Courtoy (1784 – 1849), nata Peters, visse a Londra in epoca vittoriana. Additata come una poco di buono dalla chiesa protestante perbenista e benpensante dell’epoca, sia per il fatto che ebbe tre figlie senza essere sposata, sia perchè ereditò una cospicua fortuna nel 1815 dopo la morte di un commerciante che si chiamava John Courtoy, ma il cui vero nome era Nicholas Jacquinet (imparentato con la donna? suo amante? padre delle tre figlie?), venne additata come fanatica occultista dopo la sua morte, quando la sua salma venne tumulata in un imponente mausoleo in stile egizio che svetta al Brompton Cemetery di Londra.

La tomba di per sè è davvero assai curiosa: un edificio a pianta rettangolare, senza finestre, ma con una pesante porta di bronzo ornata da geroglifici. All’interno del mausoleo riposerebbero Hannah e due delle tre figlie.

La cosa strana è che la porta del mausoleo si potrebbe anche aprire, se non fosse che la chiave è stata smarrita molti anni fa… una cosa normalissima, perdere una chiave…ma se a esser perduta è la chiave della tomba di Hannah Courtoy, il mistero si infittisce.

Si racconta infatti che la tomba sia stata progettata nientemeno che da Joseph Bonomi, scultore ed eminente egittologo che, tra l’altro, riposa a pochi passi di distanza dal mausoleo della donna. Appassionato egittologo e fervente archeologo, Bonomi ebbe in vita proprio Hannah come una delle più importanti benefattrici, che finanziò moltissime delle sue spedizioni che lo studioso compì in Egitto, alla ricerca di qualche mistero nascosto nelle grandi piramidi.

La leggenda vuole infatti che Bonomi fosse letteralmente ossessionato dall’idea di poter viaggiare nel tempo, e che avesse scoperto, all’interno di una tomba egiziana da lui scoperta, un complesso sistema di geroglifici che altro non era che una “formula magica” per aprire un portale interdimensionale e permettere i viaggi spazio-temporali.

Bonomi condivise le sue scoperte con un individuo, Samuel Alfred Warner, conosciuto in vita come un inventore di armi per navi, morto nel 1853 in un misterioso incidente e sepolto – guarda caso – nel cimitero di Brompton. Le vite di Samuel, Joseph e Hannah si intrecciarono nel momento in cui Samuel assicurò di aver scoperto un’arma davvero micidiale, una bomba dotata di uno strano “guscio invisibile” che secondo i teorici del “teletrasporto” altro non sarebbe appunto, che un particolare dispositivo per il teletrasporto a breve distanza.

Cosa c’entra il mausoleo di Hannah Courtoy con tutta questa storia? Ebbene, secondo Stephen Coates, ultimo discendente di Hannah Courtoy, la tomba dell’antenata altro non sarebbe che una camera di teletrasporto, e non una macchina del tempo, che collegata ad altre camere uguali, situate all’interno dei cimiteri londinesi edificati nel XIX secolo, consentirebbe appunto di teletrasportarsi da ua parte all’altra della città… E non è tutto: A Monmartre, cimitero parigino, esisterebbe un altro mausoleo molto simile a quello londinese di cui abbiamo appena parlato, che probabilmente consentirebbe viaggi spaziotemporali anche Oltremanica.

Cosa ci sarà di vero in tutto questo? beh, difficile dirlo (ovviamente lo scetticismo la fa da padrone), ma forse potrebbero arrivare delle risposte quando il mausole di Hannah verrà finalmente aperto, rivelando i suoi segreti….a meno che dietro quella porta non si nasconda la scala per raggiungere l’inferno…

ma di questo parleremo un’altra volta…

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2 pensiero su “Hannah Courtoy e il suo mausoleo: una macchina per viaggiare nel tempo?”

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