Può l’arte portare alla morte? Sì, se si tratta di musica, e ne sanno qualcosa gli appassionati di Gloomy Sunday, la canzone del suicidio, e dello Spartito del diavolo di Lucedio. Ma che anche la poesia possa portare alla morte non l’avevo mai sentito, forse perchè non avevo mai sentito parlare de L’Inferno di Tomino, la poesia maledetta. Si tratta di una maledizione vera e propria, che avvolge una bella poesia, all’apparenza del tutto innocente, ma che, se recitata ad alta voce, porta sfortuna e, addirittura, la morte.
Ne sa qualcosa uno speaker radiofonico giapponese che, in diretta, iniziò a recitare la poesia. Giunto circa a metà delle strofe, sentì una strana sensazione, e dovette interrompere la lettura, sentendosi improvvisamente male: tremori, sudorazione fredda, batticuore, vista annebbiata. Lo speaker interruppe la diretta e decise di tornare a casa…si mise in macchina ma dopo appena un centinaio di metri la sua vettura venne travolta da un tir. Fortunatamente l’uomo ebbe ferite non gravi, che però gli costarono una quarantina di punti di sutura e quasi due mesi di prognosi… l’uomo si convinse che a provocare l’incidente fosse stata proprio la lettura de L’Inferno di Tomino, e si chiese che cosa sarebbe successo se avesse portato a termine la lettura…
Ma conosciamo meglio la poesia: L’Inferno di Tomino (in giapponese トミノの地獄, che si legge Tomino no Jigoku ) venne inserita da Yomota Inuhiko nel libro The Heart is Like a Rolling Stone”, ma apparve ufficialmente per la prima volta nel 1919, nella 27esima collezione di poemi dello scrittore Saizo Yaso.
A rendere ancora più misteriosa la genesi della poesia, c’è una postilla all’inizio del brano:
«Se leggete questa poesia ad alta voce vi accadranno eventi tragici ».
L’Inferno di Tomino: la genesi di un mito spaventoso
Da dove nasce L’Inferno di Tomino? La leggenda giapponese parla di una bambina, Tomino, che alla fine del 1800 scrisse di getto questa poesia, sfogando la sua rabbia e la sua frustrazione per essere costretta, fin dalla nascita, per una grave malattia alle gambe, a vivere su una sedia a rotelle. Tomino riversò in quelle parole anche il disagio che viveva in famiglia: non potendo essere autonoma, infatti, la famiglia di Tomino la vedeva come un peso, un ostacolo, la trattava come un oggetto o come un capro espiatorio per i loro problemi, giungendo, tante volte, a picchiarla. Tomino crebbe in una famiglia che non la amava, non conobbe mai l’amore…ma sperimentò il suo contrario, giungendo a odiare la sua stessa famiglia.
La poesia venne trovata dai genitori della bambina che leggendola, si spaventarono moltissimo, non soltanto perchè la bambina dimostrava dei sentimenti così rabbiosi da destare sincera preoccupazione, ma anche perchè augurava la morte a chiunque l’avesse letta, e sappiamo che i giapponesi nutrono un rispettoso terrore per le maledizioni. I genitori di Tomino rinchiusero per punizione la bambina nella cantina di casa ma la piccola, già cagionevole di salute, si ammalò di bronchite e poco dopo morì.
La leggenda vuole che, durante i giorni di “prigionia”, Tomino avesse provato ancor più odio e rancore verso i suoi genitori e verso il mondo che, immpotete, assisteva alla sua fine senza muovere un dito, e che abbia riversato tutti questi sentimenti nel suo scritto, che diventò quindi un testo quasi demoniaco, capace di causare dolore e morte a chiunque l’avesse letto. Si racconta anche che lo spirito di Tomino sia rimasto impresso nelle parole della poesia, e si manifesti se i versi vengono letti ad alta voce…una sorta di invocazione, in parole povere.
Ma cosa c’è di vero in tutto questo? di certo la casistica degli strani incidenti occorsi a chiunque sia venuto in contatto con L’Inferno di Tomino è abbastanza inquietante: si contano un totale di 44 incidenti gravi (tra cadute invalidanti, incidenti stradali, malattie improvvise, perdita della voce) e addirittura 14 morti avvenute a scenografi, commedianti, studenti e poeti, tutte capitate senza alcun motivo apparente… e ognuno di questi eventi ha in comune un elemento: la lettura ad alta voce della poesia di Tomino.
Si racconta che anche i più scettici, che lessero ad alta voce la poesia di Tomino, abbiano avuto un qualche incidente. Nonostante ciò, negli anni ’80, da quando cioè il mito della poesia L’Inferno di Tomino iniziò a diffondersi sempre di più in Giappone, nacque la strana moda di filmarsi mentre si legge ad alta voce il poema… e nei filmati, che si possono tranquillamente trovare online, molte volte non ci fu alcuna conseguenza…
quindi, o la maledizione non segue uno schema ben preciso (come i sette giorni che devono passare dalla telefonata ricevuta dopo la visione del filmato di The Ring prima che la morte venga a bussare), oppure non si è ancora capito bene come colpisca la maledizione di Tomino.
Certo, la logica che sembrerebbe prevalere è che si tratti di una bufala colossale, come per Gloomy Sunday, ma ancora oggi molti giapponesi anziani, ai quali viene appena accennata la storia de L’inferno di Tomino, scuotono la testa e non vogliono nemmeno sentir nominare la leggenda che ammanta la vicenda della piccola Tomino e della sua poesia che uccide… dopotutto, come detto più volte, la superstizione in Giappone è ancora molto presente.
Immagino a questo punto di aver solleticato la vostra curiosità… e vi presento nella sua interezza la poesia di Tomino, in italiano..
L’Inferno di Tomino
La sorella vomita sangue, la sorella minore sputa fuoco
la dolce Tomino sputa gioielli preziosi.
Tomino morì sola e cadde all’inferno
l’inferno è avvolto nelle tenebre e anche i fiori non fioriscono.
È la sorella maggiore di Tomino la persona con la frusta?
Il numero di segni rossi è preoccupante.
Frustata, picchiata, pestata.
Il sentiero per l’inferno eterno è solo uno.
Mendicare per la guida nelle tenebre dell’inferno
dalla pecora d’oro, all’usignolo.
Quanto è rimasto nella borsa di cuoio,
prepararsi per il viaggio senza fine all’inferno.
Arriva la primavera e nei boschi e nelle valli,
sette giri nella valle oscura dell’inferno.
Nella gabbia è un usignolo, nel carrello una pecora
negli occhi della dolce Tomino ci sono lacrime.
Piangi, usignolo, per i boschi e la pioggia
intonando il tuo amore per tua sorella.
L’eco delle tue lacrime urla attraverso l’inferno
e i fiori rosso sangue fioriscono.
Attraverso le sette montagne e valli dell’inferno,
la dolce Tomino viaggia sola.
Per darvi il benvenuto all’inferno
le punte luccicanti della montagna agugliata
forano la carne e le ossa,
come un segno della dolce Tomino.
Beh, c’è chi dice che la poesia abbia effetto solo che viene letta nella sua lingua originale…in giapponese… e quindi vi propongo la versione in giapponese, e non preoccupatevi se non lo conoscete: sotto ogni strofa c’è la pronuncia esatta… ma mi raccomando, se proprio dovete leggerla (è bellissima, e molto commovente!), fatelo a mente enon ad alta voce.
トミノの地獄
Tomino no Jigoku
姉は血を吐く、妹(いもと)は火吐く、
Ane wa chi wo haku, imoto wa hihaku,
可愛いトミノは 宝玉(たま)を吐く。
kawaii tomino wa tama wo haku.
ひとり地獄に落ちゆくトミノ、
hitori jihoku ni ochiyuku tomino,
地獄くらやみ花も無き。
jigoku kurayami hana mo naki.
鞭で叩くはトミノの姉か、
muchi de tataku wa tomino no aneka,
鞭の朱総(しゅぶさ)が 気にかかる。
muchi no shubusa ga ki ni kakaru.
叩けや叩きやれ叩かずとても、
tatake yatataki yare tataka zutotemo,
無間地獄はひとつみち。
mugen jigoku wa hitotsu michi.
暗い地獄へ案内(あない)をたのむ、
kurai jigoku e anai wo tanomu,
金の羊に、鶯に。
kane no hitsu ni, uguisu ni.
皮の嚢(ふくろ)にやいくらほど入れよ、
kawa no fukuro ni yaikura hodoireyo,
無間地獄の旅支度。
mugen jigoku no tabishitaku.
春が 来て候(そろ)林に谿(たに)に、
haru ga kitesoru hayashi ni tani ni,
暗い地獄谷七曲り。
kurai jigoku tanina namagari.
籠にや鶯、車にや羊、
kagoni yauguisu, kuruma ni yahitsuji,
可愛いトミノの眼にや涙。
kawaii tomino no me niya namida.
啼けよ、鶯、林の雨に
nakeyo, uguisu, hayashi no ame ni
妹恋しと 声かぎり。
imouto koishi to koe ga giri.
啼けば反響(こだま)が地獄にひびき、
nakeba kodama ga jigoku ni hibiki,
狐牡丹の花がさく。
kitsunebotan no hana ga saku.
地獄七山七谿めぐる、
jigoku nanayama nanatani meguru,
可愛いトミノのひとり旅。
kawaii tomino no hitoritabi.
地獄ござらばもて 来てたもれ、
jigoku gozarabamo de kitetamore,
針の御山(おやま)の留針(とめはり)を。
hari no oyama no tomebari wo.
赤い留針だてにはささぬ、
akai tomehari date niwa sasanu,
可愛いトミノのめじるしに。
kawaii tomino no mejirushini.
Fonte. Il paranormale.Com
Attenzione
pensierospensierato non si assume alcuna responsabilità per la morte dei suoi lettori che hanno letto la poesia ad alta voce.
Non ti preoccupare, io comunque a scanso di equivoci ho letto la poesia a voce bassissima…. LOL
eh, e meno male!!! 😉