Sul fatto che molte strade siano pericolose non ci piove. Abbiamo già parlato di strade infestate, come la famosa Clinton Road, ma affrontiamo adesso la questione della strada più misteriosa al mondo. Già il suo nome è tutto un programma: Shades of Death Road, letteralmente “strada delle ombre della morte”. Si tratta di una strada a due corsie di circa 11 km, situata a Warren County, nel New Jersey, e oltre al nome abbastanza inquietante ha anche molto da dirci sulla sua storia. Con un nome come “Shades of Death Road” non c’è infatti da meravigliarsi che questo tratto di strada rurale nel New Jersey, Stati Uniti, racchiuda molte storie riguardanti strani eventi e avvenimenti soprannaturali che vi si sarebbero verificati.
Ciò che è noto è che per secoli questa strada è stata una via oscura e misteriosa per i viaggiatori che attraversano una delle parti più isolate del New Jersey.
Quello che non si sa è come questa strada abbia guadagnato il suo nome curioso.
Secondo una leggenda, alla radice del nome di Shades of Death ci sarebbe un omicidio. Gli abitanti originari della zona che circonda Shades of Death Road erano un gruppo di delinquenti. Spesso gli uomini di questa banda, oltre a far razzie nei dintorni e a vivere senza nessuna legge a regolamentare il loro operato, litigavano per futili motivi e venivano sovente alle mani. Un giorno, un gruppo di questi disadattati si mise a litigare furiosamente per una donna, e durante questa lite uno dei delinquenti venne assassinato. Da quel momento, la gente che viveva nei dintorni prese a guardare con sempre maggior sospetto questa banda di criminali, bollandoli come “shades of death”, ombre della morte, poichè si muovevano, impalpabili, proprio come ombre, e dove passavano lasciavano solo morte e distruzione. Certo, un’idea abbastanza pittoresca e forse un po’ esagerata, ma serve a rendere bene l’idea di come venisse considerata questa zona, che veniva evitata per la paura di potervi fare dei brutti incontri.
Poi, col passare del tempo, la legge prese il sopravvento sulla banda, e dei banditi senza scrupoli non rimase altro che il nome, attribuito alla strada che passa in mezzo al territorio che occupavano.
Un’altra leggenda sul nome del luogo che la strada era originariamente conosciuta come “The Shades”, a causa degli alberi bassi che formavano una specie di galleria verde e ombrosa per tutta la lunghezza della strada. La leggenda dice che nel corso del tempo si sono verificati molti omicidi lungo questa strada, che proprio per il suo essere estremamente ombreggiata e scura era anche il luogo ideale per tendere imboscate agli ignari viaggiatori, e molti di questi omicidi sono rimasti irrisolti, facendo sì che i residenti locali aggiungessero il sinistro termine “di morte” al già spiacevole nome di “ombre”.
Ci sono ancora altre spiegazioni su come questo tratto di strada abbia acquisito il suo nome che non hanno nulla a che vedere con l’omicidio e la morte violenta.
Shades of Death attraversa un’area nota come “Great Meadows”, che nel suo insediamento originario era una vasta area paludosa e malsana. Intorno al 1850, un focolaio di zanzare portatrici di malaria fu scoperto vicino a una scogliera lungo la strada. Così, nelle vicine zone umide di Bear Swamp, iniziarono a manifestarsi, a cadenza annuale, epidemie di malaria. Gli alti tassi di mortalità dovuti anche al fatto che non ci fosse ancora disponibile un trattamento medico efficace decimarono letteralmente la popolazione, fin quando finalmente nel 1884 un progetto sponsorizzato dallo Stato individuò nelle paludi la causa principale delle epidemie cicliche, e quando queste vennero finalmente svuotate, la minaccia della malaria ebbe fine.
Ma la storia di Shades of Death non è tutta qua, anzi. Molti sono infatti i fenomeni inspiegabili che la leggenda vorrebbe attribuire a questa strada.
La prima tappa è Ghost Lake, un piccolo lago che si trova appena fuori strada, nella bel mezzo della foresta. È un lago artificiale, creato all’inizio del 20° secolo quando due ricchi uomini del posto deviarono il corso di un ruscello che attraversava la stretta valle nella quale si erano stabiliti. Il ruscello man mano si ingrandì, espandendosi nella valle, e formando un piccolo lago, che aveva una caratteristica molto curiosa: dalla sua superficie si alzavano spesso delle ampie volute di vapore, e questa peculiarità diede il nome di “ghost”, fantasma, al lago. Inizialmente gli sbuffi di vapore sembravano quasi simpatici, ma a lungo andare la popolazione di Great Meadows provò una sensazione di crescente disagio a recarsi lì, poichè più e più volte il vapore veniva scambiato per fantasmi veri e propri, e ben presto tutti abbandonarono il lago, che venne in seguito definito infestato.
Ad accrescere la fama sinistra di Shades of death road si pensa anche una grotta che si trova nei pressi del Ghost Lake. Nel 1918, gli archeologi giunsero a esaminare questa cavità naturale, chiamata “Fairy Hole“, buco delle fate. Questa piccola grotta poco profonda sembrava essere stata la dimora abituale degli indiani Lenape, nativi di quella zona. A testimoniare la loro presenza furono le numerose punte di freccia e i cocci di ceramica che sono stati trovati nella grotta. Dal momento che nelle vicinanze della grotta sono stati individuati anche diversi luoghi di sepoltura indiani, si ritenne che la grotta potrebbe anche essere stata usata per scopi religiosi sacri, e quindi la fama di luogo infestato della nostra strada potrebbe anche trovare una base in queste tradizioni. Anche perchè una delle leggende più interessanti riguarda proprio uno spirito guida dei nativi di questa zona, che prenderebbe la forma di un cervo che sembrerebbe correre lungo la strada, a poca distanza dalle automobili… specie nelle ore del crepuscolo. Le dicerie vogliono che questo cervo sia stato vittima di un singolare incidente: un uomo transitava lungo Shades of death road a bordo del suo pick-up, quando vide, sul ciglio della strada, il cervo, fermo immobile. Sembrava quasi che stesse aspettando di attraversare la strada. Anzichè fermarsi, l’uomo accelerò, accorgendosi solo all’ultimo minuto che accanto a quel cervo c’era un altro gruppo di animali, in attesa di attraversare la strada. L’uomo frenò, e il muso della vettura si fermò a poca distanza dal maestoso cervo che sostava a bordo strada. Quando il veicolo si fu arrestato completamente, gli altri cervi attraversarono la strada. Il conducente del pick-up si voltò subito per guardare il cervo che aveva fermato il suo veicolo, ma si accorse che era sparito nel nulla.
Non andò meglio a un gruppo di adolescenti che stavano tornando a casa dalla festa di fine anno scolastico. Anche loro ebbero l’incontro con il cervo: pioveva, e la strada era viscida… chi guidava la macchina si accorse solo all’ultimo momento dell’animale fermo a bordo strada, e non riuscì a evitarlo. La macchina terminò la sua corsa schiantandosi contro uno dei tanti alberi che costeggiano la strada. Una delle ragazze che si trovava a bordo del veicolo morì sul colpo, e si racconta che ancora oggi il suo spirito possa essere visto camminare, con indosso il suo vestito da ballo, lungo Shades of death road.
Ma una delle storie più paurose di tutte quelle che si raccontano sulla strada della morte riguarda un macabro ritrovamento avvenuto in quella zona nel 1990.
Alcuni anni fa, Weird NJ pubblicò la corrispondenza di due lettori anonimi, >marito e moglie, che stavano camminando attraverso i boschi, lungo Shades of Death Road. I due videro in lontananza una piccola altura, sulla cui sommità c’era qualcosa di simile a piccoli pezzi di carta sparsi sul terreno. Avvicinandosi, videro che si trattava di centinaia di fotografie Polaroid, alcune delle quali mostravano l’immagine di alcune donne, seminude, legate e imbavagliate, stese chi sul pavimento chi su un ripiano metallico. Il tratto comune a quelle donne era che tutte avevano gli occhi sbarrati, impauriti, ed erano imbavagliate.
La coppia raccolse un paio di quelle fotografie e corse a denunciare il fatto alla polizia, che aprì un’indagine avendo riconosciuto in alcune delle donne ritratte alcune persone scomparse dall’area in tempi recenti, ma stranamente le foto “sparirono” poco dopo. Quando la polizia si recò alla collina segnalata dalla coppia, non c’era traccia delle centinaia di fotografie di cui i due avevano parlato, e la storia finì là….anche se onestamente a me sembra più una creepypasta che una storia vera e propria, poichè per quanto io abbia cercato, non ho trovato altra fonte che riporti la notizia. Di più. Tutte le fonti che parlano delle polaroid misteriose rimandano a WEIRD NJ, ma cercando nel loro sito si trova effettivamente un articolo che parla dei misteri di Shades of death road, ma…in quest’articolo non vengono mai menzionate le fotografie. Si parla di altri misteri della strada, ma le fotografie restano un mistero, sebbene online circolino molte foto (questa a fianco è una di queste) che vengono attribuite alla storia di Shades of death road.
Come tutte le più grandi storie di fantasmi, la leggenda di Shades of Death Road coinvolge persino una capanna deserta nei boschi, dove coloro che entrano raramente vengono visti di nuovo. La storia condivisa con Weird NJ diversi anni fa (e questa è davvero presente sul sito, a differenza delle polaroid) racconta la spaventosa presenza di un fantasma che infesta una cabina diroccata nelle vicinanze del lago.
C’è una vecchia cabina che è appena fuori Ghost Lake. Puoi a malapena vederla durante il giorno, ma di notte non si vede affatto. Se non sai dove guardare, non la troverai. Io e un paio di ragazzi ci siamo stati dentro una notte e ricordo che era diroccata – le finestre erano tutte rotte, i muri si stavano staccando, il pavimento aveva dei buchi, il posto era un disastro. In uno degli angoli più lontani della casa c’è un corridoio con un pianoforte incassato nel muro. Era ricoperto di chiavi e questo da solo è già abbastanza bizzarro. Andammo ad esplorare il posto e poi andammo di sopra, e io ero l’ultima persona su per le scale. Ricordo che non c’era nessun altro al piano di sotto. All’improvviso il pianoforte suonò come se qualcuno lo avesse colpito duramente. Poi accadde di nuovo, e si sentì un rumore come se il vetro sul pavimento venisse calpestato. Questo suono si avvicinava sempre più nel corridoio. La nostra prima reazione fu pensare che c’erano i poliziotti. Ma quando abbiamo sentito il suono proprio davanti a noi e non abbiamo visto nessuno, abbiamo escluso quella possibilità. Quindi qualcuno ha illuminato la zona e non c’era niente lì. Siamo scappati di lì il più velocemente possibile e non ci siamo voltati indietro. Quando siamo arrivati alla strada abbiamo notato che non c’erano macchine parcheggiate lungo il lato, quindi non poteva davvero esserci nessuno con noi.
Una cosa però è certa: la fama di strada maledetta che si è guadagnata Shades of Death road ha creato un mito attorno alla strada stessa, e molti adolescenti del luogo (e non solo) hanno ideato una sorta di “prova di coraggio”, che consiste nell’addentrarsi lungo la strada e portare via una dei tanti cartelli indicatori che si trovano lungo il percorso, dimostrando così di essere riusciti ad affrontare i fantasmi e le stranezze della strada.
Però, quello che gli adolescenti che si lanciano in quest’avventura devono affrontare, quando lo fanno, è la giusta ira degli abitanti di Shades of death Road (sì, perchè esistono delle vere case lungo la strada!), che sono stanchi dei continui furti e in più di un’occasione hanno minacciato di inseguire i “ladri” di insegne con il fucile e delle reali pallottole…
Penso di poterli capire gli abitanti di Shades of death Road, al loro posto mi arrabbierei anch’io.
infatti….hanno sopportato parecchio, come del resto qualsiasi abitante di qualsiasi cittadina o località che viene definita infestata, o che ha qualcosa di infestato al suo interno…