Torniamo a parlare del Cecil Hotel e della sua “vittima” più illustre, Elisa Lam.
Come avevamo avuto modo di vedere nel precedente post, l’unica testimonianza che può far luce sulla morte della ragazza è il video ripreso all’interno dell’ascensore dell’hotel, che testimonia, più che altro, un atteggiamento alquanto bizzarro della ragazza.
In questo articolo analizzeremo passo passo i fotogrammi del video, evidenziando elementi di un certo peso.
minuto 0.04. Le porte dell’ascensore si aprono ed Elisa Lam appare nell’obiettivo. Indossa un paio di pantaloni scuri al ginocchio e una felpa con cappuccio di color rosso. Questi stessi vestiti verranno ritrovati, il giorno del ritrovamento del cadavere di Elisa, accanto al suo corpo, sul tetto del Cecil Hotel, vicino alle cisterne. Elisa entra nell’ascensore e, al minuto 0.09 del video, con un gesto molto enfatizzato, solleva la mano destra, la porta alla pulsantiera, e inizia a pigiare diversi tasti, senza un motivo apparente. Poi si sposta sul fondo della cabina, attendendo che le porte dell’ascensore si chiudano. In effetti, le porte fanno un movimento per chiudersi, ma alla fine restano aperte.
Elisa attende paziente, poi, come se avvertisse che qualcosa non va, fa un passo verso le porte aperte, si sporge, (0:24), guarda nel corridoio, prima a destra, poi a sinistra, e con uno scatto torna nella cabina, prima restando ferma davanti alle porte spalancate, poi, si sposta rapida sul lato destro della cabina (destro per noi), e quindi si appiattisce nell’angolino di fianco alla pulsantiera, proprio come se stesse cercando di nascondersi da qualcuno.
Un qualcuno che, forse, guardando le immagini, potrebbe trovarsi sul lato destro dell’ascensore (lato destro per noi), ed è per fuggire alla vista di questo personaggio che Elisa si appiattisce nell’angolino, dove risulta di fatto invisibile se qualcuno si fosse trovato a passare nel corridoio da destra verso sinistra. Sicuramente Elisa non stava già scappando da questo individuo (o da qualsiasi cosa potesse essere), poiché quando vediamo la ragazza entrare nell’ascensore non ci entra di corsa, ma camminando normalmente, e appare calma e tranquilla anche nei primi istanti del video. Probabilmente Elisa ha udito un rumore nel corridoio (forse al minuto 0.24, in cui vediamo il manifestarsi dei primi comportamenti anomali), ma ovviamente le telecamere non hanno registrato alcun suono.
Continuando a guardare le immagini, per tutto il tempo in cui Elisa resta appiattita nell’angolo, per il corridoio non passa nessuno. Cosa aveva dunque sentito Elisa Lam, al punto tale da spaventarsi e reagire come dimostra il video?
Al minuto 0.40, Elisa si avvicina cautamente alla porta, si sporge e osserva fuori, con molta cautela, mette un piede fuori, guarda verso destra, quindi fa un buffo saltino in avanti (0:53), si sposta lentamente di lato, accenna a rientrare in ascensore, torna di nuovo fuori e si sposta sul lato sinistro dell’inquadratura. Per un paio di secondi non si vede più, poi eccola di nuovo, mentre lascia cadere sul fianco il braccio destro (1:08), che poi solleva di nuovo come se stesse passando la mano tra i capelli. A questo punto (minuto 1:30), Elisa rientra in ascensore, con entrambe le mani tra i capelli, un’espressione sul volto indecifrabile, un misto tra orrore e disgusto.
Posa entrambe le mani sulle porte dell’ascensore, le tiene sollevate, la sua espressione parla da sola (sembra dire “che schifo!”), torna nuovamente a schiacciare tutti i pulsanti, anche più volte. Al minuto 1:50 sembra quasi che la ragazza voglia strappare la pulsantiera dalla parete dell’ascensore. Le porte restano aperte, forse per i troppi tasti premuti, e a questo punto Elisa, dopo essersi messa a posto i capelli dietro le orecchie, esce di nuovo in corridoio, va verso sinistra e inizia a compiere gesti apparentemente senza senso: le sue mani sembrano quelle di una persona che brancola letteralmente nel buio, sembra quasi muovere l’aria attorno a sè, poi accarezza l’aria… si ferma, e sembra che sia parlando con qualcuno, gesticola ancora come se effettivamente vi fosse qualcuno davanti a lei, piega perfino le gambe, come a voler dare più senso a quello che sta dicendo (ma ovviamente non sapiamo se effettivamente sta parlando con qualcuno), finché improvvisamente si blocca (2:20), porta di nuovo le mani in testa e scompare alla nostra vista (2:29). Passano interminabili secondi, nel corridoio non c’è nessuno, poi le porte dell’ascensore si chiudono (2:57), quindi si riaprono forse a un altro piano (3:12), si chiudono ancora (3:22) per riaprirsi (3:41) su un piano con le pareti colorate, e qui il video finisce.
Cosa nasconde il video di Elisa Lam?
Cosa ha visto Elisa in quegli interminabili secondi tra 1.08 e 1.30, venti infiniti secondi, in cui qualcosa dev’essere sicuramente accaduto, visto il cambio di comportamento?
Secondo le autorità, lo strano comportamento di Elisa potrebbe essere stato dovuto ad abuso di droghe o sostanze alcoliche, ipotesi però scartata dall’autopsia che non trovò alcuna traccia di queste sostanze nel sangue della ragazza.
Elisa Lam avrebbe potuto essere seguita da qualcuno? Potrebbe aver visto qualcosa che non doveva? Sembra strano, visto che all’inizio del video Elisa entra in ascensore molto tranquilla. Solo più tardi, dopo quei venti secondi in cui la ragazza sta fuori dalla cabina la prima volta, che iniziano le stranezze. Forse ha visto qualcosa nel corridoio? Però, questo qualcuno che potrebbe aver spaventato Elisa, nel video non si vede mai. Poteva magari sapere della presenza della telecamera nell’ascensore, e quindi si comportò di conseguenza, per rimanere fuori dal campo d’azione dell’occhio elettronico? Poteva magari essere un dipendente dell’albergo, l’unico che poteva aver accesso al tetto, e poter quindi mettere in scena il finto suicidio di Elisa Lam, gettandola nella cisterna dopo averla uccisa?
Tuttavia, se guardiamo bene e più attentamente il filmato della telecamera, al minuto 2:29, proprio quello in cui Elisa si volta nel corridoio per sparire completamente dalla nostra vista, c’è un elemento curioso.
Si intravede infatti per un attimo la parte di un piede, (foto qui a sinistra) che non sembra appartenere alla ragazza… Molti sostengono che in realtà si tratta del tallone di Elisa, ripreso mentre la ragazza si allontana, anche se per vedere in quel punto il tallone, Elisa dovrebbe aver compiuto una torsione del busto davvero notevole, e la cosa appare improbabile, anche se non del tutto impossibile. In realtà il piede appartiene, ancora una volta, a Elisa, che dimostra di avere una grande capacità di torsione. Il fotogramma (qui di fianco a destra) è riferito al minuto 1:30 dello stesso video, in cui si vede il piede destro di Elisa che nel rientrare in ascensore subisce una torsione quasi di novanta gradi rispetto al corpo, dimostrando una snodabilità fuori norma delle sue giunture… Nessun piede di assassino quindi, ma solo Elisa..particolarmente snodabile.
Però, c’è un secondo elemento, ben più importante, registrato dalla telecamera. Al minuto 2.58, quando le porte dell’ascensore si richiudono. Dal minuto precedente a quello che vi ho segnalato si vede chiaramente come le porte, al minuto 2.58 siano già parzialmente chiuse, ma la telecamera non ha registrato il movimento di inizio chiusura delle porte. Si vede chiaramente, c’è uno stacco nelle riprese, dei secondi, forse dei minuti, non potremo mai saperlo, perchè lì il video è stato tagliato. Forse, in quei preziosi minuti, la telecamera avrebbe potuto riprendere altro, magari proprio l’assassino di Elisa Lam, o altri passaggi della ragazza… ma qualcuno, per qualche strano motivo, ha tagliato il video.
Perchè?
In verità, la soluzione a questo mistero è più semplice di quel che si possa pensare.
La prova più importante, infatti, è Elisa. O meglio, la sua mente.
Elisa, infatti, soffriva di un disturbo bipolare della personalità, e nel momento in cui le telecamere riprendono il suo strano comportamento, la ragazza era in preda a un episodio di psicosi maniaco-depressiva che la portava a manifestare comportamenti anomali, con bruschi cambi di umore, episodi di iperattività, loquacità e manie di grandezza, uniti a insonnia, depressione e poca attenzione.
Il comportamento di Elisa lo dimostra: non era in sè quel giorno, entra nell’ascensore per andare chissà dove, ma non lo sa nemmeno lei dove vuole andare. Il fatto che le porte non si chiudano, si può spiegare con il fatto che gli ascensori, tutti gli ascensori, hanno un pulsante che permette il bloccaggio delle porte, ed è evidente che Elisa, nel suo schiacciare disordinato di pulsanti, abbia pigiato anche quello. Nessuna stranezza, è stata solo Elisa a lasciar aperte le porte.
Veniamo quindi alla questione-omicidio/suicidio. Si è detto che sarebbe stato quasi impossibile per Elisa salire sul tetto del Cecil Hotel usufruendo dei passaggi riservati al personale, perché tutte le porte erano chiuse a chiave ecc. ecc.
In realtà, la foto qui a fianco mostra il tetto del Cecil Hotel, e si vedono le scale antincendio che portano al tetto, e che sono presenti in tutte e tre i lati del palazzo (cerchi rossi).
Essendo per l’appunto scale antincendio, sono necessariamente tenute sempre aperte, e devono essere accessibili dagli ospiti dell’hotel da qualunque piano essi si trovino.
Da qui, si vede anche la scaletta che porta sulla sommità della costruzione di fianco ai serbatoi dell’acqua (cerchio blu), e si vede benissimo come non sia affatto difficile arrivarci.
Aggiungiamo a questa storia un altro tassello. Evidentemente incuriositi da un caso che fece enorme scalpore, molte persone decisero di recarsi personalemnte al Cecil Hotel, con la volontà di realizzare dei video per ripercorrere quello che successe quel tragico giorno in cui Elisa morì.
Ce ne sono moltissimi, nella rete, che forniscono dei dettagli importanti sull’interno del Cecil Hotel e su cosa Elisa potrebbe aver fatto il giorno in cui morì.
C’è un video in particolare che è stato girato che qualcuno che ha ripercorso tutto il tragitto compiuto da Elisa. Lo vedete qui sotto.
Alcuni fotogrammi di questo video si soffermano in particolare sul piano in cui Elisa Lam prese l’ascensore, e si vede che, davanti all’ascensore, c’è uno specchio (min. 3.42) e si vede che lo specchio riflette proprio le porte dell’ascensore. Al minuto 4.37, chi riprende il video entra addirittura nella cabina, e si posiziona esattamente nel punto in cui doveva trovarsi Elisa Lam, e la telecamera ci mostra alcuni passaggi del corridoio che evidentemente doveva aver visto Elisa. Lo specchio, una porta riflessa, poi la pulsantiera dell’acensore (e qui si vede benissimo il tasto che peromette di tenere aperte le porte, e nel video di Elisa Lam abbiamo visto che effettivamente la ragazza preme anche quel tasto).
E poi, la parte più interessante del video, in cui si sale sul tetto, in maniera molto agevole usando le scale antincendio presenti sui tre lati dell’edificio, e si arriva alla fine nelle vicinanze dei quattro serbatoi d’acqua. In realtà, i coperchi dei serbatoi (due dei quali trovati aperti dall’autore del video), non sembrano affatto così pesanti come potrebbe apparire in un primo momento. Anche se mingherlina, ci potrebbe essere la reale possibilità che Elisa possa essere davvero stata in grado di sollevare quei coperchi e essersi gettata nella cisterna.
La fine del mistero
Sebbene la morte di Elisa Lam sia stata archiviata come suicidio, ci sono diversi elementi che restano inspiegabili. Perchè Elisa ha scelto un modo così complicato per togliersi la vita, anzichè buttarsi dalla finestra come hanno fatto le persone che l’hano preceduta in questa difficile scelta? Perchè posare vicino ai vestiti, correttamente ripiegati, chiavi della stanza e orologio di fianco alla cisterna che l’avrebbe accolta?
Elisa aveva un cellulare, che però non venne mai ritrovato…perchè??
E poi, Elisa aveva un blog, prima su blogspot (http://etherfields.blogspot.it/) e quindi trasferito su Tumblr, che contiene immagini di moda, unite a frasi su morte, depressione, tristezza, suicidio… Elisa pubblicò un post, il giorno in cui fece check in al Cecil Hotel, il cui significato resta sconosciuto:
I’m going out tonight
I really hope no creeper comes near me
Seriously though
those Italian and Mexican guys go after you STRONG
Show the slightest inclination and they hound you
Era un ultimo disperato grido d’aiuto che nessunno ha saputo cogliere? Evidentemente sì, se si considerano i post successivi, scritti quando Elisa era al Cecil:
26 gennaio: “Don’t make everyone know about your sadness.”
27 gennaio: “Woke up this morning with a terrific urge to lie in bed all day and read.”
28 gennaio: my laptop screen is brighter than my future
29: I have arrived in Laland… and there is a monstrosity of a building next to the place I’m staying when I say monstrosity mind you I’m saying as in gaudy but then again it was built in 1928 hence the art deco theme so yes it IS classy but then since it’s LA it went on crack Fairly certain this is where Baz Lurhmann needs to film the Great Gatsby
Ma la cosa più strana è che il blog di Elisa continuò a essere aggiornato dopo la sua morte… certo, è sempre possibile che la ragazza abbia impostato la pubblicazione programmata di alcuni post… ma febbraio è pieno di post, marzo ne conta 4, aprile 3, giugno 1 e dicembre 1. Poi il blog si interrompe, a dicembre 2013, e non c’è altro. Un mistero, anche questo.
Ma la sola vera domanda è: perchè qualcuno ha davvero manomesso il video della sorveglianza dell’ascensore che riprese gli ultimi istanti di vita di Elisa? Cosa nascondevano quei fotogrammi censurati?
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Uno degli aspetti più inquietanti del caso Elisa Lam è questa bizzarra coincidenza –
https://www.youtube.com/watch?v=pt8lhNNk9So