John List era un dirigente di banca di successo, che la domenica insegnava catechismo ai bambini della sua parrocchia. Un modello di uomo, o un uomo modello, in parole povere. Viveva in una villa nel New Jersey con sua moglie e i loro tre figli. La casa (a sinistra) era abbastanza grande da poter ricavare un appartamento per la madre di List, che andò a vivere con la famiglia del figlio, contenta di star vicina ai nipotini. John era il perfetto padre di famiglia. Poi qualcosa di strano successe nella mente di John List, e da brav’uomo diventò una bestia.
Per settimane, List era uscito ogni giorno, come se nulla fosse, annunciando alla famiglia che andava al lavoro. Arrivava solo fino alla stazione ferroviaria, dove passava la giornata a leggere i giornali al caffè. Perché John List aveva improvvisamente perso il lavoro, e la sua famiglia non doveva venirlo a sapere. Non doveva sapere che era un fallito; non doveva sapere che il mutuo per la casa lo stava pagando sottraendo giorno per giorno i soldi dal conto di sua madre, ignara di tutto; non doveva sapere che la banca stava per appropriarsi di quella casa, e che presto avrebbero avuto lo sfratto.
Ma John List sapeva che prima o poi la verità sarebbe venuta a galla, e la sua famiglia l’avrebbe considerato per quello che era: un fallito, un bugiardo e un ladro.
Così capì che doveva assolutamente far qualcosa.
Il 9 novembre 1971, dopo che i bambini andarono a scuola, List prese la sua pistola 9 millimetri Steyr 1912 e sparò alla moglie Helen (46 anni) nella parte posteriore della testa mentre stava bevendo il suo caffè. Quindi, prese il revolver Colt calibro 22 e sparò a sua madre Alma (84 anni), colpendola sopra l’occhio sinistro.
Scese poi in cucina e si preparò il pranzo.
Di lì a poco rientrarono i figli, Patricia (16 anni), e Frederick (13 anni). I ragazzini chiesero al padre di poter avere il loro pranzo, e per tutta risposta John sparò a entrambi.
A questo punto, John List si recò alla banca per chiudere i suoi conti e incassare i buoni di risparmio di sua madre. Poi andò alla High School per vedere il figlio quindicenne John Jr. che era impegnato in una partita di calcio. Dopo la partita John riaccompagnò il figlio a casa, sparandogli ripetutamente al petto e al viso.
Telefonò quindi alle scuole dei suoi figli per dire che sarebbero stati via per un po’. Chiamò i negozi di alimentari, chiedendo la sospensione delle consegne a domicilio, e quindi pensò a come sbarazzarsi dei corpi dei suoi familiari.
Mise i corpi di sua moglie e dei bambini in sacchi a pelo e li lasciò sul pavimento del salone principale della villa. Il corpo di sua madre, invece, fu lasciato nell’appartamento della donna.
Il giorno successivo, iniziò a ritagliare meticolosamente la sua immagine da tutte le foto della famiglia che si trovavano in casa, in modo che la polizia non avesse una foto recente da usare per rintracciarlo. Abbassò il termostato della casa, accese la radio sintonizzandola su una stazione religiosa, accese le luci e uscì di casa, sparendo completamente dalla circolazione.
Passò quasi un mese prima che qualcuno intervenisse. I vicini di casa avevano allertato la polizia, quando si erano accorti di come le luci della casa rimanessero accese di continuo, giorno e notte, senza che però da casa List provenissero segni di vita. La polizia scoprì che sulla soglia della casa si erano accumulate notevoli quantità di corrispondenza, e anche la banca, che aveva inviato l’ufficiale giudiziario per notificare lo sfratto, si era insospettita perché nessuno gli aveva aperto la porta.
Anche dalla scuola erano giunti segnali d’allarme, perché gli insegnanti avevano tentato di contattare i genitori per concordare con loro un programma di recupero delle lezioni, vista l’attesa che si protraeva da quasi un mese.
Così la polizia intervenne a casa List, scoprendo i cadaveri di cinque persone. Subito partì la caccia all’uomo a livello nazionale, ma la pista era ormai fredda, e John List sembrava letteralmente svanito nel nulla.
La sola prova che gli inquirenti avevano era l’auto di John List: l’uomo l’aveva lasciata infatti all’aeroporto, ma anche quello era uno stratagemma, per far credere che si fosse allontanato di molto. In realtà, John aveva preso un autobus per Denver, dove aveva trovato un lavoro come cuoco in un hotel, usando il nome Robert Peter “Bob” Clark, il nome di uno dei suoi compagni di classe all’università (anche se il vero Bob Clark in seguito asserì di non aver mai conosciuto List). Poi riuscì a trovare un lavoro migliore come contabile per H&R Block. Entrò a far parte della locale luterana e qui incontrò una vedova di nome Delores Clark. Si sposarono e si trasferirono a Richmond, in Virginia.
John List avrebbe potuto vivere il resto della sua vita in libertà se non fosse stato per la serie TV America’s Most Wanted. Lo show si era infatti occupato del caso List nel 1989: in studio c’era uno scultore forense che aveva creato un busto con le sembianze di List… o almeno, come List sarebbe dovuto essere a distanza di anni. E fu così che i suoi vecchi vicini di Denver lo riconobbero, e allertarono la polizia.
John List fu acciuffato due settimane dopo, dopo ben 18 anni di latitanza. Fu condannato a cinque ergastoli consecutivi e morì in prigione nel 2008.
John List disse di aver commesso quel terribile omicidio per amore verso i suoi cari: voleva risparmiargli l’umiliazione di perdere la loro casa e, uccidendo degli innocenti, sperava che sarebbero andati in paradiso. Gli psichiatri dissero che non mostrò mai rimorso per il suo omicidio a sangue freddo.