Corpsewood Manor: già il nome di questa casa (nome reale, ci tengo a precisarlo!) fa rabbrividire, perchè sembra uscire direttamente dalle pagine di un romanzo horror. Eppure Corpsewood Manor è fin troppo reale, e nel dicembre del 1982 questa villa costruita in mattoni nei boschi della Georgia settentrionale fu teatro di un brutale doppio omicidio.
Nel 1976, in occasione del suo 50esimo compleanno, Charles Scudder decise di farsi un regalo quanto meno strano. Licenziarsi. Aveva un buon posto di lavoro, era professore di farmacologia alla Loyola University di Chicago, ma la vita accademica sembrava andargli stretta, aveva bisogno di libertà, tranquillità… aveva bisogno di vivere. Così decise di trasferirsi con i suoi due cani e il suo vecchio socio Joseph Odom a Summerville, in Georgia. Non in una casa, ma in un terreno di ben 40 acri. Se il nome “Summerville” vi dice già qualcosa… no, forse la confondete con Summerwind mansion, un’altra casa con la fama di essere particolarmente infestata.
Ad ogni modo, in quei 40 acri di terreno la coppia inizialmente si stabilì in un camper, per poi decidere di progettare e costruire, mattone dopo mattone, un edificio che sarebbe diventato la futura Corpsewood Manor.
Charles Scudder scrisse persino un articolo per Mother Earth News nel 1981, documentando il suo nuovo inizio a Summerville. Quando i lavori terminarono, Corpsewood Manor non era solo una splendida casa di mattoni a due piani, ma aveva anche una serie di annessi, tra cui una casetta per polli (!) con un ultimo piano arredato, soprannominata la “Stanza Rosa”, dove intrattenevano gli ospiti. Scudder aveva un’arpa, con la quale si dilettava a intrattenere gli ospiti. Era un abile musicista, e cantava e suonava, raccontando anche storie su amori proibiti e licenziosi.
Uno di quegli ospiti era il diciassettenne Kenneth Avery Brock, che aveva chiesto e ottenuto il permesso di cacciare nella proprietà della coppia e aveva goduto della loro ospitalità… Il vino fatto in casa correva a fiumi a casa Scudder, e molti hanno ipotizzato che il clima conviviale e lo stile di vita che la coppia teneva avessero fatto credere a molti, Brock compreso, che i due fossero particolarmente abbienti (cosa che invece era molto lontana dalla verità).
Molti hanno ipotizzato che ad un certo punto il giovane Brock potesse essere stato coinvolto da Scudder e dal suo compagno in una relazione sessuale, o che almeno avesse tentato con i due un approccio sessuale, spinto, probabilmente, dal desiderio di impossessarsi delle loro ricchezze. La cosa certa è che Scudder e Odom vivevano solo di quanto producevano a Corpsewood Manor, e che non avevano alcuna intenzione di approfittare di un ragazzino.
Visto che non riuscì a ottenere quanto sperava, nell’inverno del 1982 Brock si trasferì nella roulotte di Samuel Tony West, un omosessuale che viveva a Summerville, e gli raccontò dei “devoti adoratori del diavolo” che, secondo lui, accumulavano una fortuna nella loro tenuta isolata. La coppia così iniziò a escogitare un piano per derubare Scudder e Odom e iniziare una nuova vita con le ricchezze dei due. La notte del 12 dicembre 1982, Brock e West misero in moto il loro piano: si recarono a Corpsewood Manor, portando con loro il fucile che la madre di Brock teneva in casa, dicendole che uscivano in cerca di conigli. Coinvolsero anche Joey Wells e la sua fidanzata, Teresa Hudgins, che però rifiutarono. Per darsi forza mentre si avviavano verso Corpsewood Manor, Brock e West sniffarono una combinazione di alcol, solvente per vernici e colla.
Al loro arrivo a Corpsewood, furono accolti calorosamente da Scudder e Odom, che li invitarono nella Pink Room. I quattro iniziarono a bere il vino prodotto da Scudder e Odom, a fumare della marijuana e probabilmente altre droghe, fino a quando Brock annunciò che sarebbe andato al furgone di West per portare dell’altra droga. Solo che tornò a Corpsewood Manor portando il fucile. Nel frattempo Odom si allontanò verso la casa principale, per andare a prendere dell’altro vino.
Secondo quanto testimoniarono Brock e West, dopo aver visto il fucile Charles Scudder, probabilmente già un po’ intossicato, ridacchiò e disse “Bang, bang”. A questo punto intervenne West, che puntò un coltello alla gola di Scudder, ordinandogli di dargli tutti i suoi soldi.
Odom, come abbiamo visto, non era presente in quel momento. Si trovava infatti nella cucina della casa principale: Brock lo raggiunse e lo uccise con quattro colpi di fucile. Brock uccise anche i due mastini della coppia, che non si erano mai spostati dalla loro cuccia, accanto al fuoco. Poi Brock raggiunse West, che teneva ancora sotto tiro Scudder. L’uomo fu condotto dalla Stanza Rosa alla casa principale, dove si trovò di fronte il corpo del suo compagno. Scudder venne raggiunto da cinque proiettili in testa, non prima di aver pronunciato alcune enigmatiche parole: ho chiesto per questo.
Quello che intendeva con quelle criptiche parole finali è solo uno dei misteri lasciati dalle brutali uccisioni nei boschi della Georgia settentrionale. Mesi prima della sua morte, Scudder aveva dipinto un autoritratto in cui era raffigurato con un bavaglio in bocca e quelli che sembravano fori di proiettile nella sua testa. Aveva avuto forse qualche premonizione della propria morte?
Subito dopo la brutale uccisione, i due assassini, capito ormai che in quella casa non c’era denaro né altre ricchezze, fuggirono con la jeep di Scudder, che però aveva dei pentacoli bianchi dipinti sulle porte, che la rendevano immediatamente riconoscibile.
I corpi di Scudder e Odom furono trovati due giorni dopo l’omicidio, quando un amico della coppia venne a far loro visita, trovandoli cadaveri.
Nel frattempo, alla ricerca di un veicolo meno appariscente, Brock e West rapirono il tenente della Marina Kirby Phelps mentre sostava vicino a Boniva, nel Mississippi, con l’intenzione di legarlo a un albero e rubare il suo veicolo. Mentre Brock stava sistemando la jeep, West sparò a Phelps, uccidendolo. A questo punto i due uomini si separarono; Brock, tormentato dal rimorso per i tre omicidi, si arrese volontariamente alla polizia in Georgia il 20 dicembre, mentre West fece lo stesso, costituendosi a Chattanooga, nel Tennessee, il giorno di Natale.
West tentò in qualche modo di discolparsi, dicendo di aver fatto uccidere i due per motivi nobili: Charles Scudder e Joseph Odom erano apertamente gay, e per di più interessati all’Occulto. West testimoniò che Scudder gli aveva confidato di essersi unito alla Chiesa di Satana “per vedere com’era”, e questo aveva corroso irrimediabilmente la loro anima. Del resto, una certa attenzione ai temi satanici era documentata anche dalle suppellettili all’interno della casa, dalla demogorgone all’ingresso, ma anche dalle vetrate che ritraevano stelle a cinque punte, rigorosamente rovesciate, in tutta la casa e da altri pentacoli disseminati ovunque.
Visti come satanisti dall’opinione pubblica, Scudder e Odom vennero giudicati colpevoli di satanismo, e quindi necessitavano di una purificazione per le loro azioni… e fu proprio su questo che puntò West, quando disse “Tutto quello che posso dire è che erano diavoli e li ho uccisi, è così che mi sento”. Ciononostante, non era evidentemente abbastanza per farsi giudice ed esecutore di una pena, e sia West che Brock vennero giudicati colpevoli. Brock, esecutore fisico degli omicidi, fu condannato a tre ergastoli, mentre West venne condannato a morte, anche se poi la condanna venne successivamente annullata in appello. Oggi, entrambi gli uomini sono dietro le sbarre .
Ma il caso di Corpsewood Manor era ben lontano dall’essere dimenticato, anche dopo la condanna dei suoi principali esecutori: moltissime storie iniziarono a circolare sull’insolita fattoria della coppia (probabilmente aiutate dal fatto che la casa avesse un nome così sinistro). Anche prima che un incendio distruggesse la maggior parte delle parti non in mattoni degli edifici, la gente cominciò a dire che il luogo era infestato. La presunta attività paranormale di Corpsewood era dovuta al brutale assassinio dei suoi abitanti o all’adorazione del diavolo che aveva avuto luogo tra quelle mura (come pensava la gente che, morbosa, si accalcava tra le rovine).
Ancora oggi, coloro che visitano le rovine di Corpsewood Manor dicono che sentono spari, abbaiare di cani, o anche il suono di una misteriosa arpa (l’amata arpa dello Scudder?). La casa è ormai in rovina, e molti tra i “turisti del macabro” sono spinti, tra le altre cose, a prender con sé uno dei mattoni della casa… anche se esiste da tempo una leggenda per cui chiunque si impossessi di un “souvenir” della casa potrebbe essere maledetto per tutta la vita. Basterà per tener rispettosamente lontani da un luogo che ha vissuto una simile tragedia, i tanti turisti della morte che proliferano senza fine?