Luglio 1854. Selma, Alabama. Era un caldo pomeriggio di sole, tipicamente estivo, quando Orion Williamson, sua moglie e suo figlio si stanno riposando dalle fatiche del giorno sotto il portico della loro fattoria. La famiglia osservava i cavalli pascolare sotto il sole in lontananza. Ad un certo punto Orion si alzò e si diresse verso il campo per dire a suo figlio di spostare i cavalli in una zona più ombreggiata. Vedendo che il figlio tardava a fare quanto gli era stato richiesto, Orion raccolse da terra un bastone e si avviò verso verso i cavalli. Armor Wren e suo figlio James erano i vicini della famiglia Williamson. Stavano passando sulla strada a bordo del loro calesse, costeggiando la proprietà Williamson, quando anche videro Orion entrare nel campo. Armor fermò il calesse per salutare i vicini, e quando Williamson salutò con la mano i suoi vicini, vi fu uno scoppio luminoso, come se un fulmine fosse caduto lì vicino, senza però produrre un tuono, e quando la luce improvvisa si diradò, Orion era letteralmente scomparso.
Wren si precipitò sul posto dove si trovava Orion Williamson, presto raggiunto dalla signora Williamson e da sua figlia. Perlustrarono l’area sperando di trovare il contadino perduto. Ma c’era semplicemente una distesa di erba e terra, che per giunta non apparivano calpestate, proprio come se Williamson non fosse mai stato lì.
Quello che è appena accaduto era impossibile da spiegare. Come poteva un uomo adulto svanire completamente davanti alla sua famiglia e ai suoi vicini? Di fronte a un simile e inspiegabile fenomeno, la signora Williamson svenne e fu portata all’ospedale locale.
Ben presto, la notizia del misterioso evento si diffuse in tutta la città, e quasi trecento persone si riunirono per cercare Orion Williamson. Tutti si diedero un gran daffare: perlustrarono ogni anfratto, alla ricerca di eventuali pozzi artesiani in cui l’uomo sarebbe potuto precipitare; cercarono doline, caverne sotterrane… nulla da fare. In quel campo non c’era nulla, e quando arrivò l’oscurità, le ricerche non si interruppero, anzi. Arrivarono altri uomini con delle torce, e le ricerche proseguirono fino all’alba. Il giorno dopo, altri cittadini delle comunità al di fuori di Selma vennero a partecipare alla ricerca. I volontari andarono avanti nelle ricerche, e iniziarono perfino a scavare sul punto esatto in cui Williamson era stato visto per l’ultima volta. Ma dell’uomo nessuna traccia. Alla fine, le ricerche si interruppero e Orio Williamson venne ufficialmente definito disperso.
La primavera successiva, alcuni investigatori che non si erano dati per vinti tornarono sul posto e stranamente videro un arido sterile prato nel punto in cui si trovava Orion Williamson. L’erba, verdeggiante altrove, qui era ancora secca e arida, e nessuno riusciva a capire il perché. Quando la signora Williamson venne a sapere di ciò, raccontò che lei e suo figlio continuavano a sentire la voce di Orion che chiedeva aiuto, e che avevano continuato a sentire quella voce per settimane dopo la sua scomparsa. Ma ogni volta che correvano in quel punto, da dove sembrava provenire la voce, non riuscivano a trovarlo. Disse che continuava a sentire la sua voce finché questa non perse d’intensità e gradualmente svanì.
Cos’era successo allora a Orion Williamson?
Alcuni investigatori hanno sviluppato alcune interessanti (o bizzarre, dipende dai punti di vista!) teorie per spiegare il mistero. Si è ipotizzato che la sparizione di Orion Williamson fosse stata causata per colpa di un non meglio precisato “etere universale” instabile, responsabile della disintegrazione del corpo dell’uomo. Questa teoria viene citata nel libro Disappearance e Theoryory Thereof di Maximilian Hern, che afferma che gli uomini scomparsi sono entrati in un “vuoto punto di etere universale”. Un’altra teoria propose invece l’esistenza di un campo magnetico che potrebbe aver trasportato l’uomo scomparso in un’altra dimensione.
Juanita Rose Violini trattò dell’incidente nel suo libro, Almanacco degli Infami, dell’Incredibile e dell’Ignorato. La Violini disse che altri due eventi simili si erano verificati in passato, precisamente nel 1880 e nel 1885. Nel 1880, in Tennessee, scomparve misteriosamente un contadino, il cui nome era David Lang. Come Williamson, anche Lang era seduto sulla veranda con sua moglie e i suoi figli: improvvisamente l’uomo si diresse verso un campo e non fu mai più visto. Il secondo caso riguarda invece la scomparsa di Isaac Martin, nel 1885: anche Isaac, come Orion e David, scomparve all’interno di un campo, questa volta in Virginia. Il New York Sun pubblicò un articolo sullo strano avvenimento, che però non ebbe alcun testimone oculare.
Non ci vuole molto per comprendere come questi avvenimenti, indubbiamente curiosi, abbiano attirato le attenzione del mondo scientifico (e pseudoscientifico). Così, a partire dal libro di Hern, molti altri studiosi ipotizzarono la reale esistenza di questo etere universale, e nel libro Tra i dispersi: un aneddotico di persone scomparse dal 1800 al presente, di Jay Robert Nash, vengono riportate anche le teorie di un altro studioso, Ambrose Bierce, che indagò a lungo sul caso Williamson, facendone quasi una ragione di vita o di morte.
Secondo Bierce, l’etere universale fu teorizzato e proposto addirittura da Aristotele durante i tempi dell’antica Grecia. A quei tempi infatti si credeva che l’energia viaggiasse attraverso una sostanza misteriosa che esiste ovunque. Questa sostanza era conosciuta come etere. L’etere era usato per spiegare i principi dei fenomeni naturali come la luce e la gravità: secondo questa teoria, il suono e la luce potrebbero essere viste sotto forme di onde che potrebbero viaggiare proprio attraverso l’etere. Nel caso specifico di Orion, questo etere deve essere stato il mezzo attraverso il quale sua moglie e suo figlio hanno sentito la sua voce in assenza di una forma fisica, e questa è stata appunto la teoria avanzata da Hern e dagli altri. Ma la teoria dell’etere universale si è indebolita nei tempi moderni mentre la scienza si è sviluppata gradualmente e ha compreso la materia e l’energia meglio di prima.
Ci fu anche chi parlò di una possibile interferenza di un campo magnetico che avrebbe potuto alterare il delicato equilibrio tra spazio e tempo, ma anche in questo caso si tratta solo di teorie, difficilmente spiegabili. E la cosa più incredibile, in tutta questa vicenda che appare davvero una storia, fu che colui che più di ogni altro si era interessato alla vicenda Williamson, Ambrose Bierce, scomparve misteriosamente, esattamente come Orion… Coincidenze? Cos’è successo a Orion Williamson?