Avete mai visto il film “la sposa cadavere” di Tim Burton? Credo sia uno dei film più belli che ho mai visto, e che sempre mi commuove… ma oggi voglio parlarvi della vera sposa cadavere, che si trova in un negozio di abiti da sposa di Chihuahua, in Messico. Qui si trova un manichino molto particolare, che ha addirittura un nome: Pascualita.
La cosa più strana è che Pascualita si trova in questo negozio, nella stessa posizione, da oltre 75 anni: un tempo decisamente lungo per un manichino! Ma Pascualita non è un manichino qualunque: è il cadavere perfettamente imbalsamato della figlia del proprietario precedente.
La prima apparizione di Pascualita nella vetrina del negozio di abiti da sposa è datata 25 marzo 1930: la gente iniziò ad ammassarsi sul marciapiede davanti al negozio e osservare il manichino.
Era strabiliante come gli occhi di vetro di Pascualita, i suoi capelli, il colore dolcemente rosato delle guance e i dettagli del suo corpo la facessero somigliare a …una persona vera.
E non passò molto tempo prima che la gente notasse la somiglianza di Pascualita con la precedente proprietaria del negozio, che, fatalità (o coincidenza?) si chiamava proprio Pascuala. Pascuala Esparsa.
Tutti erano a conoscenza della terribile disgrazia che aveva colpito Pascuala, quando la sua unica figlia era morta, a causa del morso letale di un ragno della specie vedova nera, pochi giorni prima delle sue nozze. Secondo gli abitanti di Chihuahua, il manichino altro non era che la figlia di Pascuala, che lei stessa aveva fatto imbalsamare.
Come ogni storia misteriosa che si rispetti, naturalmente anche Pascualita non è esente da “manifestazioni paranormali”: in primo luogo, pare che Pascualita cambi da sola posizione davanti alla sua vetrina, girandosi e seguendo con lo sguardo i visitatori e anche i commessi…le stesse commesse che devono cambiarle l’abito due volte a settimana si sentono terribilmente in soggezione a doverlo fare, e per di più, talvolta si sente Pascualita respirare…
Sì, indubbiamente è una bella storia, ma… non c’è assolutamente nulla di vero, riguardo l’essenza cadaverica del manichino. Molti tassidermisti, ad esempio, sostengono che sia pressochè impossibile conservare per tanti anni un cadavere imbalsamato a meno che questo non sia posto in una speciale teca….mentre sappiamo come Pascualita sia esposta da 75 anni nella vetrina di un negozio, senza nessun tipo di protezione…
Manichino ben riuscito dunque, ma nulla più!
Bè, basti pensare che neppure la piccola Rosalia Lombardo sta resistendo più agli anni che avanzano. Ultimamente si è scoperto che, nonostante la tecnica di imbalsamazione sia perfetta, il corpicino si sta deteriorando. Pare che funghi e batteri, lentamente, la stiano consumando. Infatti il faccino ha cambiato “colorito” dall’ultima volta in cui fu fotografata.
Però secondo me fu voluta, come cosa… Il manichino ha troppi dettagli (guardate la mano!) per essere un manichino commerciale qualunque!
Moz-
credo anche io sia stata una cosa voluta, ma l’aspetto “rugoso” della mano è inquietante!
Storia curiosa, un po’ morbosa, ma interessante su come sorgano le leggende urbane. 🙂
concordo 🙂
Manichino finto…storia comunque interessante.
Sei la vera regina delle storie misteriose.
La mano però non sembra proprio quella di un manichino. Boh!
no, infatti….è quello che mi lascia perplessa…non so se al tempo in cui è stato fatto esistesse la similpelle…umana 🙂