Siamo finalmente arrivati a parlare di ciò che più mi incuriosisce. La possessione.

Abbiamo visto in che modo Satana può attaccare una persona e ci siamo soffermati sui sintomi che una possessione può avere.
Ma cos’è veramente la possessione?

Si tratta del fenomeno per il quale uno spirito maligno dimora in un corpo riuscendo, in determinati momenti, a parlare e a muoversi attraverso il corpo che lo ospita, senza che la vittima possa fare nulla per evitarlo.

Questa è una definizione quasi accademica del fenomeno, ma ciò che queste righe non dicono è che la possessione non è che lo stadio finale dell’opera del demonio, che agisce sull’uomo in diversi modi e in diversi gradi.

Tentazione: suggestione che il maligno opera agendo sulla memoria e sull’immaginazione, volta a far preferire il male piuttosto che il bene, oppure un male maggiore rispetto a uno minore. La tentazione è l’attività ordinaria del demonio, poichè colpisce tutti gli uomini in ogni momento e mira all’allontanamento dell’uomo da Dio mediante il peccato, che lo porta alla dannazione eterna. Attraverso il libero arbitrio e la propria coscienza, l’essere umano ha ancora piena capacità e facoltà di opporsi a questo fatto.

Oppressione
Con l’oppressione entriamo già nell’area delle attività straordinarie del demonio, che colpisce sia i sensi della persona, mediante allucinazioni, puzze, gelo improvviso, sia l’ambiente circostante, con rumori, scricchiolii, levitazione di oggetti.

Vessazione
Fenomeno rarissimo, che consiste nella vera e propria aggressione fisica da parte dei demoni. Il diavolo, incapace di tentare efficacemente l’uomo, lo solleva da terra, produce ferite e graffi sul suo corpo, lo malmena, lo sbatte addirittura contro le pareti. Le testimonianze raccontano che molti Santi ne sono oggetto: Padre Pio fu uno di questi.

Ossessione
Qui entra in gioco l’aspetto psicosomatico del genere umano: il demonio instilla nella mente pensieri di disperazione e odio, muove la vittima a compiere azioni involontarie, autodistruttive, sacrileghe e del tutto innaturali, la tormenta con visioni spaventose e fenomeni soprannaturali raccapriccianti. Ecco dunque i casi di levitazione di oggetti che vengono scagliati addosso alle persone per far loro del male, porte e finestre sbattute, sciami impazziti di insetti e tutto il corollario di fenomeni da “effetti cinematografici” che però non hanno nulla di fittizio. Ovviamente per chi ci crede.

Possessione
Ci sono tre gradi di possessione:

–  di primo grado. Talvolta, il demonio può penetrare nella psiche di un essere umano, prendendo il controllo del suo corpo e della sua mente. Questo fenomeno dura finché non è annullato dall’esorcismo e dalle benedizioni. In questo grado di possessione il demonio è nascosto, si limita ad alterare gli atteggiamenti fisici del posseduto, provoca reazioni avverse al sacro, gli istilla sentimenti di disperazione e depressione.

–  di secondo grado. La presenza del demonio è già più evidente: si manifestano cambi di voce, con la persona colpita che si esprime in lingue sconosciute (lingue antiche come il greco, il latino, l’aramaico, o anche lingue che sembrerebbero essere senza senso e del tutto ignote anche agli stessi esorcisti). Se viene spruzzata acqua santa sul posseduto, questa produce piaghe nel suo corpo. Appare chiaro che la persona ha nascosta in sè un’altra personalità.

– di terzo grado. A questo ultimo grado, lo spirito maligno, o più spiriti, hanno assunto un tale controllo della persona da riuscire perfino ad alterarne i tratti somatici, l’odore corporeo (che molti descrivono davvero insopportabile) e la temperatura corporea. Questo è il caso più arduo da affrontare per l’esorcista, poichè lo spirito maligno è talmente radicato nella persona, che occorrono numerosi esorcismi per la liberazione definitiva. Si verificano in lei fenomeni soprannaturali quali la levitazione, la pirocinesi, che è il potere di incendiare gli oggetti a distanza, la capacità di rendere note cose distanti oppure nascoste; si manifesta anche la forza straordinaria del posseduto, che spesso rende necessario durante l’esecuzione del rito, l’immobilizzazione dell’indemoniato ricorrendo a cinte di costrizione o, più spesso, all’aiuto di persone in grado di tenere fermo il “paziente”, per evitare che il posseduto possa nuocere a se stesso o agli altri.

Durante tutti i tre stadi di possessione, inoltre, l’elemento ricorrente è l’estrema avversione al sacro o al religioso. Non solo spruzzando dell’acqua benedetta o esorcizzata sull’indemoniato questi tenderà a contorcersi e a dimenarsi come in preda a un atroce supplizio; ma lo stesso accade per qualunque altro oggetto sacro o benedetto, come una Bibbia o un crocifisso, posto a contatto della persona colpita. Questo fenomeno indica senza ombra di dubbio la presenza di uno spirito malefico in un essere umano, perché qualora si spruzzasse sulla persona semplice acqua non benedetta, senza che il posseduto se ne avveda, non si verificherebbe alcuna reazione, né di sofferenza né di orrore. Sottolineo infine che nei casi più difficili di possessione, questa avversione al sacro può arrivare a veri e propri eccessi di furia, accompagnati da bestemmie e insulti nei confronti sia dell’oggetto sacro, sia dell’esorcista stesso.

 

QUALI SONO I MOTIVI CHE POSSONO PORTARE A UNA POSSESSIONE? 

1) La maniera più classica e frequente è, come abbiamo visto finora, a causa di un maleficio. In questo caso però non solo chi lo riceve, ma anche chi lo compie (o lo fa compiere) spesso rimane vittima del demonio. Ovviamente in questo caso chi lo riceve non ha alcun tipo di colpa, ed è vittima passiva. In questi casi bisogna agire come segue:

  • Se si è vittime di un maleficio, bisogna pregare intensamente invocando le benedizioni e la protezione di Dio. Prima di tutto, bisogna andarsi a confessare. Poi bisogna condurre una vita cristiana davvero autentica, (andare a Messa, ricevere la Comunione, recitare il Rosario e meditare la Parola di Dio) e infine pregare perché Dio ci conceda la liberazione.
  • Se si è autori di un maleficio, invece, bisogna pentirsene immediatamente, facendo ricorso alla confessione, poi fare la Comunione e quindi pregare perché Dio protegga e benedica la persona destinataria del maleficio.

 

2) Una possessione può anche essere scatenata dalla presenza in una persona di una situazione di peccato gravissima e prolungata nel tempo. 

 

3) Anche la frequentazione di persone e luoghi malefici può essere causa di possessione diabolica: partecipando a sedute spiritiche, di magia, consultando maghi e simili; invocare i defunti tramite tavolette Ouija o altri oggetti; praticando la negromanzia; ovviamente aderendo a sette sataniche. In tutti questi casi, si aprano volontariamente le porte della propria anima a Satana. Per certi esorcisti, anche l’abitudine di leggere le carte, i tarocchi, le rune, e altri oggetti per predire il futuro sarebbe una pratica che aprirebbe un contato col diavolo*.

 

4) Ci sarebbe poi un quarto e ultimo caso di possessione, quella permessa direttamente da Dio, secondo la quale Dio accorderebbe al diavolo il permesso di esercitare la sua azione sui Santi, per i quali potrebbe permettere il tormento diabolico e perfino la possessione per innalzarne l’anima.

Le ventun regole del perfetto esorcista

Voglio concludere questo post con le ventun regole del perfetto esorcista, tratte direttamente dagli insegnamenti di Padre Amorth.

1. Il sacerdote che si appresta a esorcizzare persone tormentate dal demonio deve essere munito di speciale ed espressa autorizzazione dell’Ordinario e deve essere fornito di pietà, prudenza, integrità di vita; confidando non nel suo potere, ma in quello divino; sia distaccato da ogni cupidigia dei beni umani, per poter compiere il suo compito religioso mosso da costante carità e umiltà. Deve inoltre essere di età matura e degno di rispetto non solo per l’incarico, ma per la serietà dei costumi.

2. Perciò per poter adempiere rettamente al suo ufficio, si sforzi di conoscere molti altri documenti utili al suo compito, scritti da provati autori e si valga dell’esperienza; inoltre deve osservare diligentemente queste poche norme, particolarmente necessarie.

3. Prima di tutto non creda facilmente che qualcuno sia posseduto dal demonio; a tale scopo sia bene a conoscenza di quei sintomi da cui si distingue un posseduto da coloro che sono affetti da una qualche malattia, soprattutto psichica. Possono essere segni della presenza del demonio: parlare correttamente lingue sconosciute o capire chi le parla; conoscere fatti distanti o nascosti; dimostrare di avere delle forze superiori all’età e alla naturale condizione; e altri fenomeni di questo genere che più sono numerosi e più sono indicativi.

4. Per acquistare una maggiore conoscenza dello stato della persona, dopo uno o due esorcismi, egli interroghi il posseduto su quanto ha percepito nella mente o nel corpo; per conoscere anche a quali parole i demoni si siano maggiormente turbati, per insistervi e ripeterle con più frequenza in seguito. I demoni sono tormentati dall’invocazione dell’Incarnazione, Passione e Morte in Croce del Signore, per i seguenti motivi: 1) esse hanno liberato l’uomo dalla schiavitù satanica; 2) ricordano ai diavoli l’infinita umiltà di Dio, di contro alla loro irredimibile superbia; gli spiriti immondi sarebbero molto afflitti dall’invocazione della Beata Vergine Maria, perchè: 1) fu costituita da Dio quale futura avversaria del Serpente, a cui avrebbe schiacciato la testa (Gn 3, 15); 2) Ha dato carne al Redentore del mondo; 3) Essendo stata preservata dal peccato e assunta in Cielo, è il modello e “l’anticipo” di tutti i credenti, e dunque pieno fallimento di Satana;

5. Si renda conto di quali artifici e inganni usino i demoni per fuorviare l’esorcista: infatti sono soliti rispondere con menzogne; si manifestano difficilmente affinchè l’esorcista, ormai stanco, ci rinunci; oppure il colpito si finge malato e non posseduto dal demonio.

6. Talvolta i demoni, dopo essersi manifestati, si nascondono e lasciano il corpo libero da ogni molestia, così che il colpito crede di essere totalmente liberato. Ma l’esorcista non cessi finchè non vede i segni della liberazione.

7. Talvolta poi i demoni pongono in atto tutti gli impedimenti che possono perchè il malato non si sottoponga agli esorcismi, o si sforzano di convincere che si tratta di una malattia naturale; qualche volta, durante l’esorcismo, fanno sì che il malato dorma e gli mostrano una qualche visione, nascondendo se stessi, perchè sembri che il malato sia liberato.

8. Alcuni dichiarano di aver ricevuto un maleficio, dichiarando anche da chi è stato fatto e in che modo vada distrutto. Ma si stia attenti che per questo non ci si rivolga a maghi, o a indovini o ad altri, anzichè ricorrere ai ministri della Chiesa; che non si ricorra a nessuna forma di superstizione o ad altri mezzi illeciti.

9. Altre volte il demonio permette che l’infermo riposi e riceva la Santissima Eucaristia, perchè sembri che se ne sia andato. Inoltre sono innumerevoli gli artifici e le frodi del demonio per ingannare l’uomo; per non lasciarsi imbrogliare da questi modi l’esorcista deve essere molto prudente.

10. Perciò l’esorcista, memore di quanto ha detto il Signore, che certo genere di demoni non si scaccia se non con la preghiera e il digiuno (Matteo 17,21), si sforzi di fare uso di questi due potentissimi rimedi per impetrare l’aiuto divino ed espellere i demoni, secondo l’esempio dei Santi Padri, in quanto gli è possibile, o personalmente o incaricandone altri.

11. I posseduti vengano esorcizzati in chiesa, se si può fare comodamente, o in un altro locale religioso e conveniente, lontano dalle folle. Ma se il posseduto è ammalato, o per altro giusto motivo, si può compiere l’esorcismo anche in casa.

12. Venga avvisato il posseduto, se è in grado fisicamente e mentalmente di farlo, di pregare a suo vantaggio, di digiunare, di ricevere spesso la confessione e la comunione a suo sostegno, secondo il consiglio del sacerdote. E mentre viene esorcizzato, che stia raccolto, che si rivolga a Dio con ferma fede per chiedergli la salute con tutta umiltà. E mentre viene maggiormente tormentato, sopporti con pazienza, senza mai dubitare dell’aiuto di Dio.

13. Abbia il Crocifisso nelle mani o in vista. Anche le reliquie dei Santi, quando si possono avere; tenute con sicurezza e avvolte convenientemente, possono essere poste con riverenza sul petto o sul capo del posseduto. Ma si stia attenti che gli oggetti sacri non vengano trattati in modo indegno o possano subire danno dal demonio. Non si ponga la santissima Eucaristia sul capo del posseduto o su altra parte del suo corpo, per il pericolo di irriverenza.

14. L’esorcista non si perda in molte parole, né in domande superflue o di curiosità, soprattutto riguardo a fatti futuri o nascosti, che non si addicono al suo ufficio. Ma imponga allo spirito immondo di tacere e di rispondere solo alle sue domande; e neppure gli creda se il demonio finge di essere l’anima di un qualche Santo, o di un defunto, o di un Angelo buono.

15. Le domande necessarie da farsi sono, ad esempio, quelle sul numero e sui nomi degli spiriti presenti, sul tempo in cui sono entrati, sulla causa della possessione. Quanto alle altre futilità del demonio, il riso, le inezie, l’esorcista le tronchi o le disprezzi; e ammonisca i presenti, che debbono essere pochi, di non farne caso e di non rivolgere domande al posseduto; ma piuttosto di pregare Dio per lui, con umiltà ed insistenza.

16. Gli esorcismi vanno detti o letti comandando con autorità, con grande fede, umiltà e fervore; e quando ci si accorge che lo spirito è più tormentato, allora si insista e lo si incalzi con più forza. Qualora ci si accorga che il posseduto soffre in qualche parte del corpo, o è colpito, o compare in qualche parte un bubbone, vi si faccia il segno della croce e si asperga con acqua benedetta, che si deve sempre avere pronta.

17. L’esorcista osservi anche a quali parole i demoni tremano di più, e le ripeta più volte; e quando giunge al comando, lo ripeta spesso, aumentando sempre la punizione. Se poi nota un progresso, continui per due, tre, quattro ore, e più che può, fino a conseguire il successo.

18. Si guardi inoltre l’esorcista dal somministrare o consigliare una qualsiasi medicina, ma lasci ai medici questo compito.

19. Esorcizzando una donna, sia sempre presente qualche persona fidata, che tenga stretta la posseduta mentre viene agitata dal demonio; se è possibile, queste persone siano della famiglia della posseduta. Inoltre l’esorcista, geloso della delicatezza, si guardi bene dal dire o fare qualsiasi cosa che possa essere per lui o per gli altri occasione di cattivi pensieri.

20. Durante l’esorcismo, usi di preferenza le parole della Sacra Scrittura, anzichè quelle proprie o di altri. E imponga al demonio di dire se è entrato in quel corpo in seguito a magia, o a segni malefici, o a cose maleficiate che il posseduto ha mangiato; in questo caso le vomiti; se invece ci si è serviti di cose esterne alla persona, dica dove sono e, dopo averle trovate, si brucino. Si avverta il posseduto di rivelare all’esorcista le tentazioni a cui viene soggetto.

21. Se poi il posseduto venisse liberato, lo si ammonisca con cura di guardarsi dal peccato per non offrire al demonio l’occasione di ritornare; in questo caso la sua condizione potrebbe diventare peggiore di quella di prima della liberazione. (can. 1172 segg. del Diritto Canonico).

E come avviene un esorcismo? Nella prossima puntata lo scopriremo.

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6 pensiero su “Possessione diabolica: come si manifesta l’attività di satana?”
  1. Continuo a trovare che il punto 4 dei motivi che possono portare a possessione sia allucinante. Se Dio permette la possessione già sarebbe come dire che il Diavolo è un suo strumento, ma addirittura che si metta d’accordo col Diavolo per mettere alla prova i Santi… beh, è davvero morboso come discorso.
    Serissime le 21 regole: non c’è spazio per curiosità, nè tempo per rilassarsi, sempre sul chi va là e attenti agli inganni.
    Sono molto molto curioso di leggere la successiva parte.

    P.S. = Sbaglio o avevi accennato di aver ricevuto qualche commento disturbante sui social per questa tua serie di post?

    1. sì, il fatto che Dio permetta la possessione in effetti mi ha lasciata basita, ma credo che ci siano dei motivi ben precisi per cui lo fa, anche se non li riesco a trovare 🙁 sui commenti che ho ricevuto, ebbene sì, dal tenore di quei commenti credo fossero di qualche adepto a sette che non ha gradito il mio curiosare e le mie domande…per scrivere questi post mi erosicritta a diversi gruppi di FB ma non solo, e avevo chiesto e mi ero informata…evidentemente ho dato fastidio a qualcuno ma non importa, io vado avanti 😉

  2. Mi sembra assurdo e anticristiano dove pregare Dio affinché ci liberi da una possessione passiva: significa che in base all’intensità delle preghiere lui -che è evidentemente capace di liberarci o permettere che il demonio agisca (!)- può decidere se farlo o meno, tipo premio fedeltà.
    Idem il pregare, dopo essersi pentiti, che Dio protegga la persona colpita: se Dio volesse, nulla di ciò accadrebbe. Non occorrerebbe assolutamente pregare, altrimenti significa che Dio è solo una divinità capricciosa e ingiusta.
    Mi sembra che qui le frodi e i trucchetti li attui Dio stesso, non il povero Diavolo 😉

    Moz-

    1. La tua osservazione è davvero interessante…purtroppo non sono una teologa, dovrebbe forse risponderti un prete a queste cose…per la mia esperienza, però ti posso dire che Dio non è affatto una divinità capricciosa e ingiusta…la liberazione avviene solo che si è realmente convinti di chiederla…allo stesso modo in cui la maledizione si chiede con una preghiera a satana, così la guarigione o la benedizione si ottiene attraverso la preghiera a Dio…però, ripeto, sono argometi troppo particolari sui quali non voglio addentrarmi, semplicemente perchè non ho tutte le risposte 🙂

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