Le Montagne della Superstizione colpiscono ancora.
Le Montagne della Superstizione hanno fatto altre tre vittime. Ardean Charles, 66 anni, Malcom Meeks, 51, e Kurtis Merworth, 49, tre amici americani, partirono alla volta di un viaggio della speranza, per ritrovare quelle che sono chiamate “le miniere dell’olandese, situate proprio qui, sulle Montagne della Superstizione.
Un luogo misterioso, che non si sa nemmeno se davvero esista, sul quale aleggiano diverse storie misteriose.
Partirono e non fecero più ritorno. Come tanti altri, partiti alla volta delle Montagne della Superstizione, alla ricerca del tesoro perduto dell’Olandese.
Tutto ha inizio con Jacob Waltz, un colono tedesco, meglio conosciuto con il soprannome di l’olandese, giunto a Phoenix nel 1868 e morto nel 1891.
Waltz era interessato solo a una cosa. Oro.
Tanto oro, così tanto da potercisi comprare un continente intero. Oro nascosto nelle viscere di una montagna, la Montagna della Superstizione appunto, un luogo sacro agli Apache, perchè dimora del loro dio Manitu. Gli Apache non svelarono mai a nessuno l’esistenza di questa miniera, anche perchè grandi sventure sembrano capitare a chiunque si metta alla ricerca dell’oro. Molti uomini infatti vengono ritrovati cadavere, con gli arti mutilati e in più di un’occasione decapitati. Ma Waltz è un osso duro, e riesce a farsi svelare dove si trovi la miniera.
Tutta la leggenda nacque addiruttura nel 1748, quando le Superstition Mountain, assieme a 3.750 miglia quadrate dell’attuale Arizona, vennero cedute a Don Miguel Peralta, messicano di Sonora, come concessione. Il terreno era buono, ricco di minerali, anche preziosi, e Peralta e i suoi successori iniziarono a scavare e estrarre oro e argento dalle viscere della terra, ma con grande moderazione… per loro la maledizione degli Apache era qualcosa da non prendere alla leggera.
Nel 1846 quattro discendenti di don Miguel, Enrico, Pedro, Ramon e Manuel Peralta, sfidarono sia gli Apache che la maledizione e iniziarono ad estrarre sempre più matalli, fino a quando gli Apache decisero di porre fine a questa profanazione, sterminando gli invasori.
Dal massacro si salvò solamente un uomo, che raccontò l’accaduto, spiegando che molto oro era stato portato fuori dalla miniera, prima dell’attacco degli Apache, e che quell’oro era ancora ancorato ai dorsi dei muli usati per il trasporto.
Questo racconto ebbe una sola drammatica conseguenza: molti altri cercatori d’oro si riversarono nella zona per cercare di arraffare l’oro della sventurata spedizione. Ed effettivamente, nel 1850 due cercatori si imbatterono negli scheletri di tre muli, ancora carichi di oro per un valore di circa 40.000 dollari.
Quindi l’oro esiste davvero, stando a questi racconti, ed è per questo che Jacob Waltz giunge a Phoenix.
L’uomo parte alla ricerca dell’oro degli Apache, e a quanto pare le sue prime ricerche danno un buon esito: Jacob si reca sulle Montagne della Supertizione assieme a un amico, Jacob Weisner. Tutte le volte in cui i due tornano poi al villaggio in cui hanno preso dimora, pagano i viveri e i picconi con oro di buona qualità…che il tesoro degli Apache sia stato trovato?
Indubbiamente sono in molti quelli che se lo chiedono, anche perchè Waltz diventa sempre più benestante, e a questo punto appare chiaro che l’uomo abbia davvero trovato la miniera misteriosa, lassù sulle Montagne della Superstizione. E pazienza se gli Apache la chiamino anche “the Devil’s Playground“, il campo da gioco del diavolo: lassù c’è dell’oro, e ce ne deve essere tanto.
Così ecco che partono le spedizioni per vedere dove Waltz si reca, ma l’uomo è furbo, e con mille depistaggi e sotterfugi non si fa mai scoprire.
Poi, in punto di morte, Waltz disegna una mappa e vi segna sopra 19 “segnali” che dovrebbero portare alla misteriosa miniera. Questo segna l’inizio della corsa all’oro delle Montagne della Superstizione: gente che parte alla ricerca delle orme di Waltz, e che muore, o torna più povero di prima, senza trovare nemmeno una pepita.
È stato calcolato che ogni anno quasi 8mila persone partono per escursioni nella regione, desiderosi di trovare la miniera. Molti sono professionisti, altri semplici curiosi e ammalati di febbre dell’oro, ma questa ricchezza che sembra essere davvero così a portata di mano spinge la gente a mettere a repentaglio la propria vita per arricchirsi con quell’oro.
Dal 1994, è stata creata la «SSRA», una squadra di recupero e soccorso addestrata a operare sulle Montagne della Superstizione, perchè sono tanti gli sconsiderati che partono e si perdono, trovandosi a fronteggiare le temperature che in certi periodi dell’anno raggiungono i 46 gradi…
Tanta gente che parte e non fa ritorno. Oltre 100 persone, finora, sono morte o sono state uccise inseguendo le tracce dell’olandese e del suo tesoro. Inseguendo il miraggio di una miniera fantasma e del suo tesoro…un tesoro fantasma, forse… ma se l’oro esistesse veramente?
….se l’oro esistesse realmente significa che è destino che debba rimanere su quelle montagne.
concordo