Fino a che punto una madre può amare suo figlio? Fino a che punto può desiderare di proteggerlo, affinché nulla gli possa accadere? Fino a che punto può spingersi, una madre, per paura che possa succedere qualcosa di brutto a sua figlia o a suo figlio? Sicuramente i genitori hanno tutto il diritto di preoccuparsi per i propri figli, ma non devono mai diventare assillanti, iperprotettivi, altrimenti si rischia di diventare qualcosa di simile alla madre di Blanche Monnier.
Blanche Monnier, la ragazza che non vide più il sole
Nel 1877, a Parigi, viveva una bella ragazza di 25 anni, Blanche, che nella sua vita ebbe il solo problema di esserci innamorata perdutamente di un uomo di 30 anni più vecchio di lei, ricco avvocato parigino, che contraccambiava pienamente il sentimento che la ragazza provava per lui. La madre e il fratello di Blanche Monnier osteggiavano in toto questa storia, non solo per la differenza d’età tra i due, ma anche perché Blanche aveva deciso che con il suo bell’avvocato si sarebbe sposata, a tutti i costi, e avrebbe messo al mondo una nidiata di bambini.
Fu così che la madre di Blanche rinchiuse la figlia in una stanza, senza permetterle non solo di uscire, ma nemmeno di farsi una doccia… veniva nutrita di tanto in tanto, con qualche avanzo. Il tempo della prigionia? 24. Non giorni, che già sarebbe pazzesco, ma anni. 24 lunghissimi anni di segregazione totale.
Blanche, 24 anni dopo, all’età di 49 anni, venne finalmente liberata. La sua liberazione fu possibile solo perchè alla polizia venne recapitata una lettera, nella quale si leggeva:
Ci terrei ad informarvi di un fatto straordinariamente singolare. Sto parlando di una donna, rinchiusa nell’appartamento di Madame Monnier, denutrita e costretta a vivere da venticinque anni in una putrida latrina”
La polizia fece irruzione nell’appartamento, e finalmente (correva l’anno 1901), la prigionia di Blanche Monnier ebbe fine. La ragazza pesava ormai 25 chili, era ridotta a uno scheletro e distesa sul suo letto, in mezzo agli escrementi e a residui di cibo, malata e in fin di vita…senza aver mai visto la luce del sole per tutto questo tempo. Venne subito portata all’ospedale Hotel-Dieu di Parigi, dove i medici, di fronte a questa situazione di terribile degrado, tentarono in tutti i modi di salvarle la vita, ma Blanche nel 1913 morì, all’età di 61 anni, perchè malata troppo gravemente…
I familiari furono arrestati con l’accusa di sequestro di persona e maltrattamenti. Tuttavia, sia il fratello Marcel che sua madre Louise Monnier Demarconnay, negarono ogni tipo di accusa che veniva loro mossa, e anzi raccontarono che Blanche, psicologicamente instabile, non tentò mai in 25 anni di “protezione” di uscire dalla stanza….ma i due carnefici furono subito smentiti dai vicini di casa, che testimoniarono di aver udito più e più volte la ragazza urlare e lamentarsi, dicendo: “liberatemi da qui! Che cosa ho fatto di male per meritarmi questo?”
In seguito la madre di Blanche fu condannata a due mesi di prigionia, ma li trascorse in manicomio, dove morì dopo appena 11 giorni. Il fratello Marcel invece fu condannato a 11 mesi, pena poi abbreviata perchè riconosciuto “semplice” complice della madre.
Si può ancora parlare di “protezione”, in questo caso, o semplicemente di pazzia?
Purtroppo ancora al giorno d’oggi, nel XXI secolo, si sentono ancora di spaventose notizie simili.