Cornovaglia non è solo paesaggi fiabeschi, colline e scogliere, praterie sconfinate e rovine abbracciate dal tempo. Cornovaglia è anche paranormale, fantasmi, luoghi infestati. Ecco dunque un post che vuole raccogliere i dieci luoghi più infestati della Cornovaglia.
Un tour tra alberghi, vecchie miniere, strade, cimiteri che non esistono più e, ovviamente, castelli.
Avevamo già parlato di luoghi infestati della Cornovaglia, nel precedente post, in questo tocchiamo i dieci luoghi più conosciuti per essere infestati, o quantomeno protagonisti di eventi misteriosi.
Scrivere questo post mi è piaciuto molto, perchè ho scoperto cose davvero interessanti, e non escludo, in futuro, di riprendere in mano ciscuno di questi dieci luoghi e dedicare a ognuno un post specifico.
Jamaica Inn
Nato come albergo già nel 1750, il Jamaica Inn, che si trova proprio ai confini di Bodmin Moor, è considerato uno dei luoghi più infestati in Gran Bretagna, per la sua storia che lo vide anche come sede di contrabbandieri, in cui oltre alle male parole volavano coltellate, e più di qualcuno ci rimise la vita.
Non stupisce dunque che il Jamaica Inn sia popolato di fantasmi, e tra i più “affezionati” agli ospiti del Jamaica Inn (sì, perchè il luogo è ancora in attività, e affittare una stanza per una notte costa 80 sterline circa) c’è un bandito con in testa un tricorno, che cammina attraverso le porte chiuse.
A lui fanno compagnia una giovane madre angosciata con un bambino in braccio che si vede apparire all’interno dello specchio della stanza numero 5, e un giovane contrabbandiere assassinato che passeggia intorno al cortile nel bel mezzo della notte.
Il Jamaica Inn divenne famoso quando Daphne du Maurier lo scelse come ambientazione per un suo romanzo, poi trasformato in film da Alfred Hitchcock, che lo descrisse proprio come covo di contrabbandieri.
Kennal Vale
Kennal Vale è una valle nascosta, immersa nella campagna tra Redruth e Falmouth che un tempo era sede di uno delle più grandi e più complete fabbriche per la produzione di polvere da sparo di tutta la Gran Bretagna, che serviva a rifornire le cave e le miniere dei dintorni. Attualmente Kennal Vale è trasformata in riserva naturale e gestita dal Cornwall Wildlife Trust.
Il luogo è molto suggestivo: ruote idrauliche arrugginite e ricoperte di muschio, macine rotte e rovine di massicci edifici, del vecchio mulino che macinava il granito, fanno di questo luogo un perfetto teatro per apparizioni paranormali.
E qui, infatti, nel maggio 1838 si verificò uno spaventoso incidente (cosa che è testimoniata dai giornali dell’epoca, alcuni ritagli dei quali sono stati riprodotti sui pannelli informativi disseminati lungo il percorso di visita), quando cinque edifici del mulino saltarono in aria in successione. Parte di un tetto è stato trovato a un miglio di distanza dai locali e un uomo è morto per le ferite, lasciando una vedova e dieci bambini.
Wheal Coates
La miniera di stagno di Wheal Coates, vicino a St Agnes, sulla scogliera tra Porthtowan e St Agnes, è probabilmente l’antica miniera più infestata di tutta la Cornovaglia, e le sue rovine sono immortalate in moltissimi film qui ambientati. Il sito esisteva già nel 1692, ma l’attuale miniera aprì nel 1802 per poi chiudere nel 1889, quando il prezzo dello stagno diminuì vertiginosamente. Al culmine della sua produzione, 140 persone erano impiegate presso il sito per estrarre il minerale che si trovava in un gicimento appena sotto il livello del mare, al quale si arrivava tramite una lunga galleria scavata direttamente dai minatori. Da una grata che si può vedere ancora oggi, è perfino possibile ascoltare il ruggito del mare che ribolle sotto la miniera.
L’edificio più famoso è senza dubbio è il Towanroath Shaft, probabilmente il più famoso edificio industriale in Cornovaglia. La miniera è accessibile con la bassa marea attraverso una grande grotta in fondo della spiaggia di Chapel Porth. La leggenda vuole che la miniera sia infestata dai fantasmi dei tanti minatori che morirono lì a causa del lavoro che svolgevano in condizioni estreme e pericolose.
Bodmin Moor e Bodmin Jail
Bodmin Moor, antica brughiera cresciuta sul granito, si estende per 208km quadrati nel nord-est della Cornovaglia, e risale al periodo del Carbonifero. Da qui nascono molti dei fiumi che scorrono nella regione inglese. Sulle pendici meridionali della brughiera si trova Dozmary Pool, unico lago interno naturale della Cornovaglia, di origine glaciale.
Nel 20° secolo tre bacini artificiali sono stati costruiti nella brughiera, e forniscono acqua per gran parte della popolazione della contea. Il sito offre protezione a diverse specie di uccelli acquatici che qui possono essere ammirati. Bodmin è anche il luogo dell’avvistamento della Bestia di Bodmin Moor, un animale simile a una pantera o un grosso gatto nero, che è stato visto più di sessanta volte ed è responsabili di numerosi attacchi al bestiame che avvengono nel cuore della notte.
Il mito di Bodmin Moor è legato principalmente a Dozmary Pool, che si dice sia lo specchio d’acqua nel quale Sir Bedivere gettò la leggendaria Excalibur, spada di re Artù.
Inoltre, qui può essere ascoltato il pianto del fantasma di Jan Tregeagle. Tregeagle era un magistrato nei primi anni del 17° secolo, al servizio del Ducato di Cornovaglia, ed era conosciuto soprattutto per essere particolarmente duro; su di lui circalavano diverse leggende, tra cui quella secondo cui avesse fatto un patto con il diavolo per ottenere fama, potere e successo e che avesse ucciso sua moglie. Una storia racconta che qualche tempo dopo la sua morte, nei tribunali si intentò un processo per alcuni terreni acquisiti illegalmente.
Di questo caso si era interessato, mentre era in vita, proprio Tregeagle: secondo l’accusa, la persona che Tregeagle difendeva si era impossessato illegalmente di alcuni terreni, e non c’era modo, morto l’avvocato, di dimostrare il contrario. L’imputato, sapendo che il defunto Tregeagle non poteva testimoniare contro di lui, e che giustizia stava per essere fatta dato che i terreni gli stavano per essere riconsegnati, gridò: “Se davvero esiste l’atto di proprietà dei terreni che appartengono a quest’uomo, mentre io affermo che sono miei, voglia satana che Tregeagle venga a dichiararlo!”.
Tra lo stupore della corte, Tregeagle si materializzò sul banco dei testimoni e disse di aver scritto di suo pugno l’atto di proprietà, e svelò il luogo in cui questo si trovava. Così, Tregeagle anche da morto, aveva continuato la sua opera di difensore dei peccatori. E, apparendo in nome di Satana, era chiaro che la sua anima era spacciata. Essendo stato disturbato il suo sonno eterno, ed essenda chiara la sua dannazione, si rendeva necessaria un’opera di espiazione: il priore di Bodmin decise così che venisse messo a svolgere un compito che l’avrebbe tenuto occupato fino al giorno del Giudizio. Così, il compito che gli venne affidato fu quello di svuotare il lago di Dozmary con un guscio di conchiglia bucato. Per anni Tregeagle lavorò al suo compito, fino a quando un giorno, durante una terribile tempesta, interruppe il lavoro per un momento e i demoni scesero su di lui per portarlo all’inferno. Tregeagle però fuggì, e trovò rifugio presso la piccola cappella a Roche Rocks vicino a St. Austell, dove è riuscito a ottenere la salvezza. La storia di Tregeagle è così bella, però, che ho deciso di dedicarle un post specifico.
A Bodmin però si può incontrare anche il fantasma di Charlotte Dymond, che venne assassinata il 14 aprile 1844, ad appena 18 anni, dal suo amante, l’operaio Matthew Weeks. Weeks, accusato del delitto, venne condotto alle prigioni di Bodmin Jail e qui impiccato, a mezzogiorno del 12 agosto 1844. Sul luogo dell’uccisione di Charlotte è stato eretto un monumento funebre, e il fantasma della ragazina si vede regolarmente mentre passeggia sulle pendici del Roughtor.
E parlando di Bodmin Moor, ovviamente non poteva mancare la menzione, tra i nostri dieci luoghi più infestati della Cornovaglia, a Bodmin Jail, la prigione del luogo. Costruito nel 1778, Bodmin Jail ha un passato oscuro e sinistro, ed è famoso per le impiccagioni pubbliche, che richiamavano moltissimi spettatori da tutto il circondario, impiccagioni avvenute fino al 1862. La prigione è ancora molto popolare, essendo stata trasformata in un museo, con dettagliate informazioni sui prigionieri di rilievo e dettagli sui loro crimini orribili. In molte celle, ancora visitabli, si possono vedere, incise sulla parete, le frasi scritte dai detenuti condannati a morte mentre attendevano la loro sorte nelle celle.
Quaker Graveyard, St Mewan
Appena fuori St Austell, sulla strada per Truro, c’è un luogo in cui vale la pena fermarsi per un attimo. Una piccola targa attaccata a un muro ricorda che qui sorgeva il sito del vecchio cimitero Quaker. Oltre il muretto c’è solo un campetto vuoto, senza più alcuna lapide, che sono state tolte tutte, molto tempo fa, quando questa strada è stata allargata. Ma i più “fortunati” possono veder comparire, improvvisamente, una specie di banco di nebbia stranamente oscillante.
Si pensa possano essere le anime gentili delle persone presumibilmente sepolte in questo luogo solitario. merita una visita la vicina chiesetta di San Mewan, intitolata a un santo che era molto amico di St Austell, patrono della parrocchia vicina. Nelle colline boscose dietro il grazioso villaggio di Polgooth, talvolta appaiono i fantasmi di minatori che qui persero la vita, mentre procedono, silenziosamente, in fila indiana, verso una destinazione ormai lontana.
Historic Chapel Street – Penzance
Chapel Street è la strada più antica di tutta Penzance, cittadina nell’ovest della Cornovaglia: la strada è letteralmente infarcita di edifici storici, tra cui quattro pub, ognuno con una storia da raccontare. Il più famoso è il Benbow, dal nome di un famoso ammiraglio del XVII secolo, tutto decorato con cannoni autentici e polene di navi, provenienti da relitti ripescati nelle acque locali dai subacquei che qui fanno immersioni. Ci sono poi degli edifici molto particolari, tra cui l’Union Hotel, albergo ricavato dal più antico teatro in stile georgiano nel paese, che ingloba quella che era l’aula consiliare originale della città, costruita nel 1791.
Il Regent è uno degli edifici più antichi di Penzance, risale a circa 400 anni fa, era in origine l’hotel Temperance e una stazione postale. Alla fine di Chapel Street c’è uno dei principali punti di riferimento di Penzance, The Egyptian House. Costruito nel 1836 da John Lavin, un mineralogista nativo di Penzance, per ospitare un museo geologico, riporta ancora, sulla parete esterna, affascinanti geroglifici e la Royal Arms dei periodi di Giorgio III, IV e Guglielmo IV. Oggi the Egyptian House è di proprietà del Landmark Trust.
La letteratura ricorda che qui si trovano sia la casa di Maria Branwell, madre delle sorelle Bronte, lungo Chapel Street, ma anche la tomba di famiglia Branwell, situata nel sagrato della chiesa di Penzance. E infine si arriva al luogo più infestato di tutta Penzance, il Turks Head. Si tratta del più antico pub di Penzance, nel quale spesso si può vedere il fantasma di un contrabbandiere con una pistola, disteso sul pavimento del pub. Nelle immediate vicinanze c’è la casa che fu di Mrs. Baines. La casa era circondata da un frutteto, in cui si trovvan una dozzina di alberi di mele, che erano la passione della donna…e dei ragazzini di Penzance, che spesso saltavano il muro di cinta della casa e rubavano le mele a Mrs. Baines. Nel tentativo di evitare che i bambini rubassero le sue mele, la donna incaricò il suo servo Jan affinchè controllasse il frutteto durante la notte. Tuttavia, la signora Baines pensava che Jan non prendesse troppo sul serio il suo ruolo, e una notte decise di metterlo alla prova, introducendosi nel suo stesso frutteto fingendo di essere un ladro interesato alle mele. Jan si accorse del ladro, e sparò un colpo di pistola uccidendo la signora Baines. Ora tutto ciò che si vede di lei è la sua figura spettrale che infesta la sua vechia casa, ora senza più frutteto.
E non potevamo concludere la serie dei dieci luoghi più infestati della Cornovaglia senza parlare di castelli, e castelli, ovviamente, infestati.
Pengersick
Si tratta di uno dei castelli più antichi di tutta la Cornovaglia, e si trova appena a due passi dalla spiaggia di Praa Sands. Costruito nel 16° secolo, è in parte formato dalle rovine di un castello della dinastia Tudor che apparteneva alla famiglia Pengersick. Molti fantasmi infestano queste rovine.
Il primo fantasma che si potrebbe incontrare è un monaco vestito di nero, prima vittima del signore del castello, Henry Pengersick, uomo sanguinario e malvagio, che aveva in odio ogni rappresentante della Chiesa. Henry fu scomunicato proprio per aver ucciso un monaco di Hailes Abbey nel Gloucestershire, che si era rifiutato di consegnargli le decime del raccolto.
Altro spettro del castello sarebbe quello della moglie di Henry Pergersick, Engrina, donna molto mite e gentile, ma piuttosto brutta, che Henry sposò per puro interesse, essendo Engrina figlia unica di una potente e ricchissima famiglia. Si dice che Henry si fosse stancato della moglie e l’abbia avvelenata. Il fantasa della poveretta appare soprattutto intorno alla camera da letto matrimoniale e fissa gli ospiti attraverso la finestra. Quindi striscia fino sul letto a baldacchino, si sdraia su di esso e si lamenta, contorcendosi dal dolore e tenendosi lo stomaco, per poi svanire. Engrina par essere collegata a un’altra apparizione, quella del fantasma della sua (presunta) cameriera, che si occupava di Engrina durante i suoi ultimi giorni di vita, che è stata avvistata mentre cammina attraverso i muri e poi si ferma, in piedi, silenziosa, alla fine del letto degli ospiti.
E non è tutto: Alexander, il gatto nero senza paura, a caccia di topi spettrali intorno ai giardini; sfere bianche e forme strane che compaiono su alcune fotografie, ma sono assenti da altre scattate pochi secondi più tardi; il cane demone con gli occhi rosso fuoco; o anche la nebbia bianca inquietante che si contorce. Tutto questo è Pengersick.
Pendennis Castle, Falmouth
Pendennis, alle porte di Falmouth, è stato costruito da Enrico VIII come baluardo difensivo. Nel 1646 il castello fu sede di un famoso assedio, durante il quale gli abitanti del castello rimasero intrappolati al suo interno per sei mesi, e costretti a mangiare i loro cavalli e cani prima di arrendersi.
Qui non si sono mai visti fantasmi, ma si sono ascoltati strani suoni, tra cui le urla penetranti di una sguattera che cadde dalle scale spezzandosi il collo, mentre portava un vassoio di cibo, e poi si sentono dei passi, come di qualcuno che sale una scala…che però non esiste.
I visitatori, però, hanno sempre riferito di aver sperimentato una strana sensazione di freddo che li coglie mentre attraversano alcune stanze, tra cui quella delle armi.
Prideaux Place
Prideaux Place, nei pressi di Padstow, è un maniero elisabettiano diventato molto famoso perchè è stato immortalato in moltissimi film: se avete visto la serie completa dei film di Rosamunde Pilcher, ad esempio, avrete sicuramente in mente questo bellissimo castello, considerato più come casa di campagna che non castello, situato nella piccola città di Padstow in Cornovaglia, che è stato usato nelle riprese di ben 14 tra i film tratti dalle sue storie.
Per più di 400 anni è stato la casa della famiglia Prideaux-Brune. Originariamente completato nel 1592, l’edificio è stato ampliato e modificato notevolmente dalle generazioni successive. La casa contiene molti tesori inestimabili, tra ritratti di famiglia, mobili di pregio e la collezione di porcellane Prideaux. È interessante notare che, delle sue 81 camere (tra cui si contano ben 46 camere da letto), solo 6 sono abitabili. Il resto delle stanze, a quanto pare, è rimasto nello stesso stato in cui l’esercito americano l’ha lasciato alla fine della seconda guerra mondiale!
Molti fantasmi sono stati identificati nel corso degli anni: un giovane sguattero è stato spesso visto in cucina e nella dispensa, mentre va e viene da questi due luoghi, passando dall’uno all’altro molto velocemente. Le persone che visitano Prideaux place avvertono spesso, in queste due zone, una sensazione di “fretta”, di dover correre verso qualcosa o di dover rispondere a una necessità impellente… Questo potrebbe essere attribuito al ragazzo fantasma?
C’è poi il fantasma di una donna, che siede su una sedia in ingresso, e cuce qualcosa. Il suo abbigliamento fa pensare che possa trattarsi di una dama vissuta nel secolo scorso, forse una governante di casa Prideaux. Sulla scala principale ci sono stati molti avvistamenti, che riguardano due dame, nominate rispettivamente la dama grigia e la dama verde, dal colore degli abiti che indossano. La dama verde è stata vista anche nel pianerottolo e si pensa che possa essere Honor Fortescue, la giovane moglie di Humphrey Prideaux, suicidatasi dopo la prematura scomparsa del marito… anche se sono in molti, a Prideaux Place, che pensano non si sia trattato di suicidio quanto, piuttosto, di omicidio.
E non mancano le presenze angoscianti, come quella che si paleserebbe nella sala “Grenville“: la sala, già di per sè, è molto opprimente, piena di ritratti e porcellane pregiate, con le pareti colorate di verde e stucchi dorati. Ebbene, qui non si sarebbero mai verificati avvistamenti, mentre ce ne sarebbero stati diversi nella camera da letto al piano superiore, quella subito sopra la Grenville, dove un ospite riferì di aver visto un cane che stava ringhiando contro di lui: descrisse la bestia come una forma nera, malvagia, con penetranti occhi rossi.
E arriviamo al luogo più famoso, e infestato, di tutta la Cornovaglia. Un luogo che chi ama le leggende medievali non può non visitare.
Tintagel castle
Tintagel castle, il castello che la leggenda vuole essere appartenuto a Re Artù. Tintagel Castle ha una storia piuttosto semplice rispetto alla maggior parte degli altri castelli della Cornovaglia. Venne costruito da Richard, conte di Cornovaglia, durante il 13° secolo, dopo che la Cornovaglia era stata annessa al regno d’Inghilterra. C’è un mito che circonda il castello, che racconta di questo come il luogo del concepimento del leggendario re Artù.
La storia racconta che il re Uther Pendragon decise di dare una festa nel periodo di Pasqua, alla quale invitò tutti i nobili della zona. Alla festa parteciparono anche il duca di Cornovaglia e sua moglie Ygerna.
Il re fu colpito dalla bellezza della moglie del duca di Cornovaglia, e dopo la festa aveva finito per chiedere al duca la mano di sua moglie. Ovviamente sia il duca che sua moglie rifiutarono la richiesta, e di fronte al rifiuto, non essendo abituato a sentirsi negare qualcosa, il re assediò il castello, nel tentativo di catturare la donna, ma venne cacciato via e sconfitto innumerevoli volte.
Allora consultò il suo consigliere, Merlino, che fece un incantesimo sul re e lo rese sosia del duca di Cornovaglia. Così il re, sotto mentite spoglie, riuscì ad entrare nel castello e passò la notte con Ygernas. La storia dice che questo è il momento in cui il leggendario Re Artù venne concepito.
Il castello divenne una popolare attrazione turistica durante la metà del 19° secolo: ora è gestito dall’English Heritage e aperto al pubblico tutto l’anno. Tintagel sorge sulla cima di una scogliera, e sotto la scogliera c’è una buia caverna, che sembrerebbe essere stato il luogo in cui Merlino esercitava le sue arti magiche…e si dice che il mago ancora infesti quell’antro (foto a fianco).
La leggenda vuole anche che lo stesso castello sia “infestato” dallo spirito di re Artù stesso, anche se, a onor del vero, non ci sono mai stati avvistamenti così numerosi da avallare quest’ipotesi. Le rovine del casello, tuttavia, sono interessate dalla presenza, immortalata da varie fotografie, di strane nebbioline, sfere di luci danzanti, e si ode, spesso, il mormorio di una donna… Ygerna ingannata?
Non si sa.
Si sa solo che la Cornovaglia è un luogo meraviglioso, e vale la pena visitarlo!
Bellissima rassegna! Soprattutto mi ha affascinato la parte finale, relativa al mito arturiano. Ma vedo che entra in scena più di una volta anche lo Shagfoal, il cane nero dagli occhi fiammeggianti, di cui mi sto occupando pure io in questo periodo.
grazie 🙂