Oggi, pensierospensierato compie la bellezza di 7 anni, essendo nato il 12 aprile 2011… E con lui anche io compio gli anni,molto più di 7 a dire il verità…
E festeggiamo con un nuovo post…
Sono passati 25 anni da quando tre donne di Springfield svanirono senza lasciare traccia. Il 6 giugno 1992 la diciannovenne Suzie Streeter e la sua amica Stacy McCall, 18 anni, si diplomarono alla Kickapoo High School. Quella stessa sera parteciparono alla festa che una compagna di classe, Janelle, aveva organizzato a casa sua. La festa durò a lungo, e le due amiche s’intrattennero fino a mattina inoltrata. Poi, alle prime ore del mattino, nonostante la proposta di Janelle di farle dormire da lei, le due ragazze si misero in marcia, raggiungendo la casa di Suzie, al 1700 di East Delmar Street, dove la ragazzina viveva con sua madre, la 47enne Sherrill Levitt. È qui che inizia il mistero. Da quel momento Suzie, Stacy e Sherril non furono mai più viste.
Il mattino seguente, Janelle telefonò a casa di Suzie: era rimasta d’accordo che, una volta arrivate, Suzie e Stacy l’avrebbero chiamata per avvisarla di essere arrivate sane e salve, ma nessuna telefonata era finora giunta a Janelle. Così, la ragazza chiamò a casa della madre di Suzie, ma non ricevette risposta. Quindi invitò il fidanzato a recarsi presso la casa di Suzie, e quando il giovane arriva, nota subito che le auto delle tre donne erano parcheggiate fuori dalla casa. Apparentemente, quindi, le tre erano in casa, ma allora perchè nessuno rispondeva al telefono o al citofono?
Nel corso della giornata, furono diversi gli amici e i familiari hanno che cercarono di mettersi in contatto di Suzie e sua madre, e alla fine anche la madre di Stacy McCall iniziò a preoccuparsi, non avendo più notizie della figlia. Sapeva che Stacy si era fermata a dormire più volte dall’amica, ma questo silenzio iniziava a preoccuparla. La sera del 7 giugno, la madre di Stacy McCall chiamò la polizia.
Quando la polizia arrivò a casa Levitt, la prima cosa che fu notata furono le borse delle tre donne, lasciate in cima alle scale. All’interno delle borse, furono scoperte tre cose che le donne non avrebbero mai abbandonato: Sherril Levitt e sua figlia, entrambe fumatrici, se n’erano andate senza portarsi dietro le loro sigarette, che infatti erano rimaste in borsa, e Stacy McCall aveva lasciato nella sua borsa il farmaco per l’emicrania, che era abituata a portarsi sempre appresso. Sembrava che le tre si fossero allontanate in fretta e in furia.
I poliziotti di Springfield pensarono che fossero state aggredite, ma non c’era alcun segno di lotta in casa. Fu chiamato l’FBI, e vennero organizzate delle ricerche approfondite nei dintorni. Nel giro di una settimana, i volti delle tre donne scomparse di Springfield vennero trasmessi nello show televisivo “America’s Most Wanted”. Furono interrogate molte persone che avevano visto le tre donne prima della loro sparizione.
E dai racconti, iniziano a emergere particolari molto interessanti. In particolare, venne ascoltato più volte il fidanzato di Janelle, la ragazza che per prima aveva dato l’allarme, non avendo più notizie delle sue amiche. Come avevamo detto all’inizio, Janelle era la ragazza che aveva ospitato Suzie e Stacy, e non avendo ricevuto notizie delle amiche si era preoccupata, mandando il fidanzato a casa della madre dell’amica, dove sapeva che le ragazzine si erano dirette dopo aver partecipato alla sua festa.
Quando Janelle e il fidanzato di allora arrivarono sul posto, però, si accorsero di due elementi: le macchine parcheggiate fuori, e dei vetri in frantumi davanti alla porta di ingresso. Quei vetri appartengono al lampione situato sopra la porta di ingresso, la cui lampadina però è rimasta intatta. Il fidanzato di Janelle, credendo di far cosa gradita a Sherrill Levitt, prende la scopa e spazza via quei vetri, senza sapere che sta inquinando la scena di un crimine…. E del resto non potrebbe neanche lontanamente immaginrlo, visto che all’apparenza sembra tutto a posto, in quella casa. Non ci sono segni di lotta, le borse delle tre donne sono state abbandonate lì in casa, in cima alle scale… La casa appare stranamente tranquilla….forse anche troppo. Sembra quasi che il tempo si sia fermato. In casa c’è solo il cane della signora Sherrill, che scodinzola, irrequieto… Quando Janelle e il fidanzato iniziano a perlustrare la casa, i dubbi aumentano. Perchè davvero le tre donne sembrano svanite nel nulla. Eppure, ci sono diverse prove che dimostrano che sono state in quella casa fino a poco prima. In primo luogo, i letti nelle stanze da letto di Suzie e Sherrill sono sfatti, come se qualcuno vi avesse davvero passato la notte. La stanza di Suzie ha due letti, ed entrambi appaiono usati: ci hanno dormito, con ogni evidenza, proprio Suzie e Stacy. Nella pattumiera del bagno privato in stanza di Suzie, Janelle trova quattro dischetti di cotone, sporchi di trucco, segno che le due ragazzine si sono struccate prima di andare a dormire. Sul comodino di uno dei due letti c’è un accendino e un pacchetto di sigarette. Altri pacchetti vengono trovati nelle borse di Suzie e Sherrill: le due donne sono infatti fumatrici incallite, ma com’è possibile, allora, che si siano allontanate senza portar con sè le amate sigarette? Janelle gironzola ancora un po’ per casa Levitt, quando improvvisamente squilla il telefono. Janelle spera si tratti di Suzie e Stacy, ma dall’altro capo del filo c’è un uomo. Non si capisce cosa stia dicendo, ma da quel poco che si capisce, pare che borbotti qualche allusione sessuale… Janelle cerca di capire meglio chi ci sia adall’altro capo del fileo, ma per tutta risposta l’intelocutore riaggancia.
Poco dopo, nella casa arriva anche Janice, la madre di Stacy Mc Call. La signora, irritata e preoccupata perchè la figlia non l’ha contattata per dirle dove si trova, è ben decisa a fare alla figlia una sonora ramanzina, ma ben presto la donna passa dalla rabbia alla paura, quando Janelle le racconta che in quella casa non c’è nessuno e, soprattutto, quando si accorge che i vestiti di sua figlia sono accuratamente ripiegati sulla sedia nella stanza da letto di Suzie. La donna si accorge poi che la spia della segreteria telefonica lampeggia: ci sono tre messaggi, sulla segreteria telefonica. Janice ne ascolta uno. C’è un uomo che parla dall’altro capo del telefono, la sua voce è bassa e roca, e non si capisce cosa dica. La donna vorrebbe riascoltarlo, ma quando preme il tasto per riavvolgere il nastro della segreteria telefonica, accidentalmentre preme il tasto di cancellazione, e il messaggio viene accidentalmente cancellato.
Janice è in preda al panico: poteva essere una prova importante per trovare sua figlia, e in quella casa il tempo pare essersi fermato. Non c’è nulla che la donna possa fare per far luce sulla vicenda…. così, Janice finalmente decide di chiamare l’FBI. Le foto scattate il giorno prima alla festa per il diploma vengono stampate in migliaia di copie, assieme a quella della madre di Suzie, e usate per realizzare dei volantini da distribuire e attaccare alle vetrine dei negozi di tutta Springfield. Ed è così che inizia il mistero: the Springfield’s three missing women, il mistero delle tre donne socmparse di Springfield..
Vengono interrogati tutti coloro che, in qualche modo, hanno avuto a che fare con le tre scomparse. Si scava sulla loro vita private, portando alla luce ogni minimo dettaglio che possa aiutare a far chiarezza sull’accaduto. Ed è difficile, perchè non ci sono macchie nella vita di Suzie, Stacy e Sherrill. Poi, viene fatto un nome. Bart. Si tratta del fratello maggiore di Suzie, primogenito di Sherill. Viene interrogato perchè tutti sanno che i rapporti tra Bart e la sorella non sono idilliaci. Bart ha problemi di alcolismo, e l’ultima volta che è stato a casa Levitt, la signora Sherrill che dovuto letteralmente staccare le mani del figlio dal collo di Suzie: tra i due era infatti scoppiata un’accesa lite, che sarebbe forse finita nel peggiore de modi, se la donna non fosse intervenuta. E se Bart avesse ancora un conto in sospeso con Suzie, e cercasse il momento buono per finire la questione?
Bart viene rintracciato e interrpogato, ma ha un alibi di ferro la notte della sparizione della sorella, e quando viene sottoposto al test della macchina della verità tutto fila liscio: il suo coinvolgimento emotivo è reale, e la sua preoccupazione per le sorti della sorella, della madre e dell’amica della sorella è sincera. Di più: Bart fa un nome, quello dell’ex fidanzato della sorella, un tipo dalla reputazione alquanto dubbia, e che in più ha un piccolo conto in sospeso proprio con Suzie.
Il giovane, infatti, è stato accusato di aver profanato, assieme a un complice, un cimitero, alla ricerca di otturazioni d’oro estratti dai teschi, da rivendere poi ai compro oro della città. Suzie incastrerebbe il giovane con la sua testimonianza, poichè si trovava con lui la sera della profanazione, anche se non vi partecipò. Da qui all’ipotesi che la sparizione delle tre donne sia legata a questa vicenda processuale, ma l’ex fidanzato di Suzie ha un alibi per la sera della sparizione, e in più la pista della vendetta è presto accantonata. Nonostante tutto, il ragazzo continua a essere controllato.
Poi, finalmente, tra le centinaia di segnalazioni, ce ne sono due che vengono considerate più interessanti: una vicina di Sherrill Levitt ricorda di aver visto un furgone, quel 7 giugno 1992, alle prime luci dell’alba. Si era svegliata proprio perchè aveva sentito il rumore del’acceleratore di un grosso veicolo, proprio davanti a casa sua, ed era scesa dal letto per controllare. Aveva così visto quel furgone, guidato da Suzie Streeter, che appariva impacciata e inesperta. La donna ricorda infatti benissimo che la ragazzina, che piangeva, aveva un’aria decisamente sconvolta, e accelerava improvvisamente, senza però che il furgone si muovesse di un millimetro. Poi, la vicina ricordò di aver udito una voce maschile, dall’interno del furgone, intimare a Suzie di non fare stupidaggini. È questione di attimi: il furgone parte, accelera e scompare. Inizia così la caccia al furgone del mistero, in quel momento arriva l’altra, inquietante segnalazione, che giunge dallo Stato della Florida. È il fratello di Sharon, una ragazza uccisa in Florida nel 1978, che fa un nome: Brian Cox, dicendo che Brian può essere collegato con la morte delle tre di Springfield. Che correlazione c’è con le tre donne scomparse da Springfield? La persona che è stata accusata, processata, condannata e infine assolta per l’omicidio di Sharon è proprio Brian Craig Cox, ex soldato dalla fedina penale tutt’altro che immacolata, accusato di omicidio, sequestro di persona, violenza sessuale.
Cox è nativo di Springfield, ed è lì che si trovava, al momento della sparizione delle tre donne. Tuttavia, Cox sembra avere un alibi, per la notte in cui sparirono le tre donne, e la sua fidanzata lo conferma… e in più non c’è nulla che sembra collegarlo alle tre…
Tutto sembra arenarsi, ma tre anni dopo la sparizione di Suzie, Stacy e Sherrill, il caso sembra prendere una svolta improvvisa, quando la fidanzata di Cox smentisce l’alibi che l’uomo aveva avanzato… La donna, quando il suo fidanzato viene arrestato per rapina aggravata (ha terrorizzato una minorenne, pistola alla tempia, minacciando di farle saltare la testa) ammette di aver dichiarato il falso in quel giugno del 1992 ma dichiara anche che all’epoca non sapeva nulla delle tre donne scomparse, non avendo letto i giornali nè guardato la televisione… molto improbabile.
Cionostante, tre anni dopo i misteriosi fatti di quella notte, Cox viene interrogato nella speranza che possa far luce sul mistero di Stacy, Suzie e Sherrill.Anche perchè, oltre alla stessa provenineza, Cox ha anche un legame con le tre donne: per un periodo aveva lavorato, come meccanico, nell’autosalone dove il padre di Stacy McCall lavorava come venditore, e tra i due uomini non correva certo buon sangue.
Cox fa numerose e inquietanti affermazioni: le tre donne sono certamente morte, e non c’è alcuna speranza di ritrovarne i corpi che sono stati eliminati da un “esperto”. Cox segnala alcuni luoghi di possibile sepoltura delle tre sfortunate donne: la polizia inizia quindi a cercare terreni agricoli nella contea di Webster in cerca dei tre corpi. Nei pressi di Bull Shoals Lake, vengono effettivamente trovati dei resti e degli indumenti, ma le indagini appurano che i resti appartengono a degli animali, e l’abbigliamento rinvenuto non corrisponde alla descrizione di ciò che le donne indossavano.
La polizia di Springfield segue moltissime piste: le autorità della contea di Webster scavano nei pressi di un mattatoio abbandonato a sud di Marshfield, possibile luogo di sepoltura delle tre donne, ma trovano solo denti e frammenti ossei che però hanno un’età stimata in quasi un secolo. Non possono essere quelle delle tre sfortunate donne. Poi, gli investigatori controllano una vecchia fattoria a circa cinque miglia a sud di Cassville. I cani molecolari, addestrati apposta per scovare cadaveri, mostrano interesse per varie aree… ma anche queste ricerche sono un buco nell’acqua. Le uniche cose che vengono portate alla luce sono pneumatici, spazzatura, una motocicletta e… frammenti ossei. Questi ultimi campioni, dissotterrati dai terreni agricoli circostanti, vengono inviati a un laboratorio per essere analizzati, ma purtroppo non viene trovata alcuna corrispondenza.
La polizia di Springfiel viene invitata a effettuare altre indagine, focalizzandosi soprattutto sul parcheggio che è stato realizzato da poco vicino all’ospedale di Cox South. Nonostante le numerose segnalazioni, le autorità decidono di non scavare sotto il garage, poiché non ci sono prove sufficienti per giustificare il costo dello scavo….
E così, dopo più di venti anni di indagini, non si è ancora approdati a nulla. Non sono stati trovati resti cui dare una degna sepoltura, non c’è nessun frammento di veritá cui aggrapparsi per stabilire cosa successe quella notte del 1992.
Probabilmente, quella maledetta notte del giugno 1992 le tre donne aprirono a qualcuno che conoscevano e di cui si fidavano. Qualcuno che le ha ammazzate senza pietà e le ha fatte letteralmente sparire. E ancora oggi, quello delle tre donne di Springfield è uno dei casi più misteriosi e inquietanti d’America.
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Buon Compleblog! Gli auguri di compleanno sono sempre un bel momento! 😀