Venerdì 6 marzo 2016, Salem. Jennifer Groesbeck, 25 anni, e sua figlia Lily, 18 mesi, hanno lasciato la casa dei genitori di Jenny , a Salem, per far ritorno a casa, a Springfield. Jennifer ha percorso moltissime volte quella strada, ma stavolta è tardi, sono le 10 di sera, fa freddo, la strada è ghiacciata perchè ha piovuto e fa freddo. Il padre di Jennifer raccomanda alla figlia di fare attenzione e di chiamarlo non appena a casa, ma quella telefonata non arriverà mai.
Il padre di Jennifer non si preoccupò subito, ma quando, dopo circa 14 ore che la figlia aveva lasciato la casa dei suoi genitori, senza aver chiamato per avvisare di essere tornata a casa sana e salva, il padre di Jennifer allertò le autorità, e iniziarono le ricerche.
I vigili del fuoco e la polizia ripercorsero la strada che Jennifer aveva fatto quel giorno, una strada che conosceva molto bene… e da Salem, dove vivevano i suoi genitori, a Springfield, dove viveva lei con la piccola Lily, apparve chiaro che qualcosa era accaduto. Qualcosa di molto brutto. Apparve chiaro quando un pescatore vide far capolino dal fiume Fork, che scorreva placido, e ghiacciato, nello stato dello Utah, il tettuccio rosso di un pickup.
Il resto, è una cronaca che ha davvero dell’incredibile.
Quando arrivarono i primi soccorritori, non videro segni di vita all’interno del furgone. Inizialmente si pensò potesse trattarsi di un veicolo abbandonato, che a causa delle forti piogge del giorno prima poteva essere caduto nel fiume. Ma mentre si avvicinavano al relitto, non riuscivano a vedere se ci fosse qualcuno al suo interno. I soccorritori pensarono di rimandare il recupero dell’auto al giorno seguente, ma subito una voce di donna implorò aiuto. Fu in quel momento che i soccorritori corsero verso la macchina, avendo capito che la voce di donna che chiedeva aiuto veniva proprio dalla vettura immersa nell’acqua gelida.
Immediatamente, corsero verso il veicolo. Pieni di adrenalina e preoccupazione per gli occupanti all’interno, i soccorritori hanno ribaltato il pickup e si accorsero che al suo interno c’erano due persone.
Uno dei primi soccorritori giunti sul posto, nell’intervista che i video a corredo del mio articolo riportano, riferì di aver sentito una voce chiedere aiuto, e riferì anche che uno dei colleghi abbia risposto, “Stiamo facendo del nostro meglio per entrare.”
Ma è stato nel momento in cui il pickup è stato capovolto e tirato fuori dall’acqua che la triste verità è emersa: al volante dell’automobile c’era infatti una giovane donna, chiaramente morta (come testimoniavano le ferite sul suo capo), che stringeva tra le bracia una bambina molto piccola, nel tentativo di ripararla dal freddo dell’acqua.
I soccorritori inizialmente pensarono che anche la bambina fosse morta, ma si sono accorti in seguito che la piccola, pur in stato di grave ipotermia, era invece ancora viva, e che proprio l’estremo atto d’amore di sua madre, che l’aveva presa in braccio nel tentativo di scaldarla col suo corpo, le aveva salvato la vita.
Come potete vedere nel video qui sopra, le telecamere dei vigili del fuoco catturano il momento del frenetico salvataggio della piccola Lily dal sedile dell’auto dove è rimasta sospesa a testa in giù dopo il terribile incidente.
Come abbia fatto la piccola Lily a sopravvivere dopo 14 ore passate al freddo è un mistero: basta pensare che gli stessi pompieri che erano accorsi al fiume per salvare la bambina sono stati curati per ipotermia in un vicino ospedale.
La cosa più incredibili di questo caso è che, successivamente, molti degli intervistati hanno parlato di quella notte e giurano di aver sentito chiaramente una richiesta di aiuto, ipotizzando potesse provenire proprio dall’interno del veicolo…dove però c’erano solo Lily, priva di sensi e impossibilitata a parlare vista la sua età, e Jennifer, che però era già morta, quando venne ritrovata. Pur sapendo che Jenny non avrebbe potuto chiedere aiuto, i soccorritori non cambiarono mai versione sull’accaduto, rimanendo fedele a ciò che sentirono. Dopo l’incidente, i vigili del fuoco vennero premiati per il loro ruolo nel salvare la vita di Lily.
E la famiglia di Jennifer Groesbeck? Tutti credettero fermamente che fosse stata proprio Jenny, o meglio, il suo spirito, a chiedere aiuto, dall’interno della macchina. Era una cosa del tutto naturale, per loro, che la donna fosse rimasta con sua figlia fino all’arrivo degli aiuti. Dopotutto Jenny era una mamma amorevole e devota che avrebbe fatto qualsiasi cosa per la sua bambina. Dopo l’incidente, la piccola Lily ha trascorso circa una settimana in terapia intensiva per recuperare pienamente le forze. I medici erano preoccupati per i danni cerebrali che Lily avrebbe potuto subire, poiché la bimba aveva trascorso quasi 14 ore appesa a testa in giù nel suo seggiolino, all’interno del SUV. Eppure, la mamma che l’aveva tenuta stretta fino alla morte l’aveva salvata.
Ecco fino a che punto può spingersi l’amore di una madre… Quello di Jennifer per Lily era un amore così profondo da essere stato in grado di trascendere il velo tra la vita e la morte per assicurarsi chela sua piccolina avesse una possibilità nella vita.