Quando parlai di Glamis Castle, il castello più infestato del mondo, accennai brevemente a Borley Rectory, senza però addentrarmi più nello specifico della storia di questa casa che fu infestata.
Oggi credo sia giunto il momento di colmare questa lacuna, parlando di Borley Rectory, quella che sarebbe senza dubbio la casa più infestata del mondo…sarebbe, se esistesse ancora.
Gli abitanti dell’Inghilterra una volta pensavano a Borley Rectory come la casa più infestata del paese. Costruita nel 1863 sul presunto sito di un ex monastero, la casa era piuttosto grande, e venne scelta come abitazione dal reverendo Henry Bull, che si trasferì qui con tutta la sua famiglia e altre persone che collaboravano con lui nella gestione della parrocchia di Borley. In tutto, 14 persone.
Gli strani avvenimenti presumibilmente iniziarono quasi immediatamente dopo l’arrivo della famiglia Bull: inizialmente le manifestazioni erano tranquille e consistevano in passi, bisbiglii, suoni alle pareti… Tutti elementi che il reverendo Bull liquidò come causati da una casa molto vecchia.
In realtà, in paese nessuno riusciva a capire come il reverendo avesse scelto di stabilirsi proprio in questo territorio che molti consideravano infestato: secondo le leggende, infatti, Borley Rectory era un antico monastero, e sul finire del XII secolo si era reso teatro di una vicenda terribile: un novizio si era innamorato di una delle giovani monache che prestavano servizio al monastero, e quando la loro tresca era stata scoperta, i due si erano dati alla fuga, finendo però per essere riacciuffati dagli altri monaci. Il monaco fu giustiziato e la suora fu rinchiusa in una stanza, murata viva. La leggenda affermava che i due amanti erano spiritualmente legati alla canonica da allora e continuavano a vagare per Borley Rectory, cercandosi senza sosta.
Henry Bull non credette ovviamente a questa storia, che bollò come una stupida leggenda, e la cosa sarebbe forse finita lì. Dopo Henry Bull, infatti, la canonica venne abitata da Harry Bull, che ereditò la canonica e il lavoro di parroco quando suo padre Henry morì nel 1892. Harry restò a Borley Rectory fino alla morte, avvenuta nel 1927. Al suo posto arrivò il reverendo Guy Smith, che però lasciò la canonica solo un anno dopo essersi trasferito, tormentato da numerosi fantasmi…e non solo.
Marianne Foyster
Nell’ottobre del 1930, Smith fu sostituito dal reverendo Lionel Foyster e da sua moglie Marianne. Ed è da questo momento che Borley Rectory cambiò completamente il suo atteggiamento nei confronti dei suoi occupanti.
Durante la loro permanenza ci fu un marcato aumento dell’attività paranormale: le persone venivano chiuse a chiave fuori dalle stanze, gli oggetti scomparivano, le finestre si rompevano in mille pezzi senza che nulla le colpisse, i mobili venivano spostati, si udivano strani suoni e molto altro ancora. Tuttavia, il peggiore degli incidenti vide come protagonista la signora Foyster, che venne gettata a terra dal suo letto mentre dormiva, venne schiaffeggiata da mani invisibili, costretta a schivare oggetti pesanti che volavano a lei giorno e notte, e una volta rischiò di rimanere quasi soffocata dal suo materasso.
Poco dopo, cominciarono a comparire una serie di messaggi scarabocchiati sui muri della casa, scritti da una mano sconosciuta. Sembravano implorare la signora Foyster, usando frasi come “Marianne, per favore aiutate a ottenere…” e “Marianne leggi preghiere di massa”.
Cercando assistenza, gli Smith contattarono il giornale locale e chiesero loro di interpellare la Society for Psychical Research. Per tutta risposta, il giornale mandò un loro reporter per investigare sulla vicenda. Con il reporter arrivò a Borley Rectory l’investigatore paranormale Harry Price, che iniziò da subito a esaminare Borley Rectory.
Poiché quasi tutta l’attività del poltergeist si verificava quando la signora Foyster era presente, Price pensò subito che fosse proprio Marianne a produrre quei fenomeni, anche se del tutto inconsapevolmente. Tuttavia, credeva anche che ci fosse qualcosa di vero sulla leggenda del monaco assassinato e della suora murata nella casa, anche perché più di un testimone aveva raccontato di aver visto, dalle finestre della casa, il volto di una monaca. Avrebbe potuto benissimo non credere a queste testimonianze, ma c’era qualcosa che lo spingeva a fidarsi: i testimoni non si conoscevano tra di loro, eppure tutti avevano descritto la monaca fantasma esattamente nello stesso modo.
Secondo Price, il fatto che le manifestazioni ruotassero attorno a Marianne poteva spiegarsi col fatto che evidentemente uno degli spiriti, la monaca appunto, aveva trovato la moglie del rettore in sintonia con la sua difficile situazione.
Harry Price a Borley Rectory
I Foysters uscirono di casa nel 1935 e Price prese in affitto la casa per potervi svolgere un’estesa indagine, h24. Il 25 maggio 1937 pubblicò un annuncio nel Times alla ricerca di uomini “di mentalità aperta” per accamparsi in canonica e registrare ogni fenomeno avvenuto in loro presenza.
Price venne letteralmente sommerso da centinaia di potenziali candidati, ma molti vennero subito scartati in quanto non adatti. Le indagini vennero quindi affidate a un gruppo di circa 40 ricercatori, guidati dallo stesso Price, e finalmente, dopo tanti buchi nell’acqua, si giunse a una svolta.
Nel periodo tra il 1935 e il 1939, infatti, vennero svolte alcune sedute spiritiche, e nel corso di una di queste un presunto spirito di nome Marie Lairre raccontava di essere stata suora in Francia, ma di aver lasciato il suo convento per sposare Henry Waldegrave, un membro di una ricca famiglia il cui maniero sorgeva sul sito di Borley Rectory. Lì, suo marito l’aveva strangolata e aveva seppellito i suoi resti in cantina. Da quel momento, Marie aveva tentato in tutti i modi di comunicare con le persone che nel frattempo si erano stabilite a Borley Rectory, senza successo, fino a quando non aveva trovato in Marianne Smith una possibile alleata, e aveva cercato di comunicare con lei attraverso i biglietti che scriveva tramite la cosiddetta tecnica della scrittura automatica. Da queste testimonianze, Price sostenne che l’ex monaca fosse stata sepolta in un terreno sconsacrato e che quindi infestasse la prorpietà di Borley Rectory, dove morì, in cerca di riposo.
Nel marzo del 1938, cinque mesi dopo la prima apparizione di Marie, in un’altra seduta spiritica comparve un altro spirito, più bellicoso di Marie, che di fronte alle tante domande di Price e dei suoi ricercatori promise che la canonica sarebbe bruciata quella notte e che la prova dell’omicidio della monaca Marie sarebbe stata trovata tra le rovine.
Borley Rectory non bruciò quella notte, ma esattamente 11 mesi dopo, quando il nuovo proprietario della casa, il Capitano WH Gregson, mentre stava disimballando i libri nella biblioteca, fece inavvertitamente cadere una lampada a petrolio, che appiccò il fuoco e distrusse tutta la canonica.
Price approfittò dell’occasione per scavare nella cantina della casa e scoprire alcune fragili ossa che si rivelarono essere quelle di una giovane donna.
Price, di fronte a quel ritrovamento, concluse che davvero c’era qualcosa nella storia della monaca assassinata… Una sepoltura cristiana venne decisa per quelle povere ossa, e il reverendo AC Henning diede a quei resti una degna sepoltura in terra consacrata, nel piccolo villaggio di Liston, a meno di due miglia dalla canonica.
Borley Rectory, o quel che ne restava, fu finalmente demolito nel 1944, ma anche se non esiste più nulla nel terreno in cui era stata ospitata quella casa, ancor oggi si parla di essa come una delle case infestate più famose del mondo.
Se volete avere più informazioni su questa storia, sappiate che Price scrisse su Borley Rectory due libri, intitolati The Most Haunted House In England (1940) e The End of Borley Rectory (1946).
Spettrale ed adatta al periodo.
Sì, sono d’accordo! Peccato però che questa casa non esista più, sarebbe stato bello poterla visitare!